Art bonus, 9 imprese di Spoleto e Valnerina finanziano restauro arazzo della regina

Art bonus, 9 imprese di Spoleto e Valnerina finanziano restauro arazzo della regina

Sara Fratepietro

Art bonus, 9 imprese di Spoleto e Valnerina finanziano restauro arazzo della regina

Mer, 14/07/2021 - 09:28

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Art bonus, finalmente anche a Spoleto qualcosa si muove. L'impegno di 9 imprese aderenti a Confindustria Spoleto - Valnerina

Anche le aziende del territorio finalmente in campo attraverso la misura dell’Art bonus per sostenere il recupero di beni culturali cittadini. Sono 9 le imprese appartenenti alla sezione Spoleto – Valnerina di Confindustria che – tramite lo strumento finanziario purtroppo ancora troppo poco utilizzato a livello locale – hanno finanziato uno dei progetti sui quali il Comune aveva lanciato un appello dalla fine del 2015. Vale a dire il restauro di uno degli arazzi appartenuti alla regina Cristina di Svezia.

Finalmente, dunque, anche nella città ducale si inizia a credere nella misura dell’art bonus – che prevede un credito di imposta per le erogazioni liberali a favore dell’arte e della cultura -, molto utilizzato ad esempio a Perugia (ma non mancano interventi effettuati ad esempio a Norcia).

Art bonus, si restaura 1 dei 5 arazzi appartenuti alla regina Cristina di Svezia

L’arazzo è uno dei 5 di proprietà del Comune di Spoleto, appartenuti alla famiglia Collicola e prima ancora alla regina Cristina di Svezia. E’ nelle disponibilità dell’ente dal 1939, – come ha spiegato la dottoressa Antonella Proietti – che lo ha tenuto esposto nella vecchia sala del Consiglio comunale per decenni fino a finire in magazzino – insieme agli altri – dopo il terremoto del 1997 e in vista del restauro del Municipio. L’obiettivo è restaurare non solo questo arazzo – si tratta dell’arazzo a verdura con uccelli – ma anche gli altri 4 e riposizionarli a palazzo Collicola, nelle sale della loro collocazione originaria.

L’arazzo, che sarà restaurato grazie ad un contributo di 18mila euro, sarà presumibilmente riposizionato a palazzo Collicola per Natale. A spiegare l’iter in corso è stato il dirigente comunale Sandro Frontalini, durante una conferenza stampa a cui erano presenti la commissaria straordinaria del Comune Tiziana Tombesi, i rappresentanti della sezione locale di Confindustria con in testa il presidente Giacomo Filippi Coccetta, il direttore di palazzo Collicola Marco Tonelli.

Le 9 imprese che hanno finanziato l’intervento

Le aziende che hanno partecipato al progetto sono: Antica Norcineria F.lli Ansuini, COO.BE.C. Cooperativa Beni Culturali, Fabiana Filippi, Italmatch Chemicals, Meccanotecnica Umbra, Monini, QFP, Tulli Acque minerali, Urbani Tartufi.

“Questa iniziativa di mecenatismo – ha Filippi Coccettadimostra un forte attaccamento al patrimonio artistico e culturale del nostro territorio. La condivisione tra più aziende, inoltre, ci ha permesso di operare in modo congiunto e sinergico, sotto la spinta di un obiettivo comune: quello di prenderci cura dell’inestimabile patrimonio di cui siamo eredi. Siamo responsabili della bellezza del nostro territorio e deve essere nostra priorità avere un progetto per la bellezza che ci circonda. Dobbiamo continuare ad essere mossi dalla volontà di intervenire per tutelare, diffondere e valorizzare le bellezze del patrimonio artistico e culturale, di ogni genere e in ogni luogo, per essere parte attiva di un progetto virtuoso di rinascita delle eccellenze storico-culturali presenti nel nostro Paese”.

Dall’amministrazione comunale è arrivato a questo proposito un appello affinché le imprese intervengano a sostenere “questi beni che sono beni di tutti”.Le amministrazioni in questo momento – ha sottolineato la commissaria Tombesivivono momenti di difficoltà. Molte delle misure adottate dal Governo hanno avuto ripercussioni sulle casse comunali, mentre i dipendenti dell’ente continuano a lavorare con passione ad iniziative come queste. E’ doveroso che la comunità sia vicino al patrimonio culturale, che è di tutti. Queste – ha osservato – sono cose che restano, il Comune ha bisogno di vicinanza, in quanto proprietario di questi beni che in realtà sono appunto della comunità. Ci auguriamo quindi che questo percorso continui”.

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