Spoleto

Arresto di Matteo, il giallo su quanto avvenuto nello strip bar di Miami

L’arresto violento fuori dal locale di Miami, da parte della polizia di North Miami Beach. Con quel ginocchio messo in pressione sul collo che ricorda le modalità che portarono alla morte di George Floyd ed alle proteste della comunità afroamericana negli Usa e poi in tutto il mondo.

E le violenze, sempre documentate dalle bodycam dei poliziotti (le microcamere “indossate” dagli agenti proprio per documentare eventuali violenze subite o inferte) proseguite nella cella del dipartimento di polizia, dove Matteo Falcinelli resta “incaprettato”, legato con le mani dietro la schiena e alle caviglie, pancia a terra, per 13 interminabili minuti.

Violenze che ora la madre, che ha raggiunto il figlio negli Usa, ancora sotto choc per quanto subito, intende denunciare avvalendosi del legale statunitense incaricato di seguire la vicenda.

Una storia iniziata con un giallo: cosa è veramente successo in quello strip bar di Miami dove Matteo Falcinelli – 25enne spoletino negli Usa per seguire un master alla Florida International University – si era recato da solo la sera del 24 febbraio.

Il giallo dello strip bar

Al suo legale – secondo quanto ricostruito da Erika Pontini e Sara Minciaroni per il QN, che ha diffuso il video – Matteo ha raccontato di aver cercato un locale per bere qualcosa. Accorgendosi solo successivamente che si trattava di uno strip bar, in cui ai clienti veniva offerta la compagnia di una ragazza al prezzo di 500 euro. Proposta che lo studente avrebbe rifiutato, bevendo dapprima da solo. Offrendo però poi un drink, sempre secondo la sua versione, ad una ragazza conosciuta lì.

Mentre i due drink erano sul bancone, Matteo, che era andato in bagno, si sarebbe accorto di non avere con sé i suoi due cellulari. La ragazza gli ha detto che erano stati trovati e che li avevano all’ingresso. Lui è andato a recuperarli, prima ancora della bevuta con la ragazza. Poi i suoi ricordi si fanno confusi, sino al pestaggio ad opera dei poliziotti.

Che nella loro denuncia hanno fatto una ricostruzione diversa. La polizia sarebbe stata chiamata dal personale del locale, perché quel giovane italiano stava dando problemi. Rivoleva indietro i 500 euro spesi, come se avesse accettato l’offerta del locale. Cosa che però Matteo nega.

L’arresto

Di certo, è il buttafuori che lo consegna alla polizia. Che lo immobilizza, faccia a terra sull’asfalto. E solo a quel punto gli vengono portati i cellulari.

Poi l’arrivo nella stazione di polizia di North Miami Beach. Dove tre poliziotti, come si vede nel video, lo afferrano malamente, prima di tenerlo legato con l'”incaprettamento”. Mentre Matteo chiede pietà e invoca i suoi diritti.

Poi l’imputazione, nei confronti di Matteo Falcinelli, per resistenza a pubblico ufficiale, opposizione all’arresto senza violenza e violazione di domicilio. Accusa che il 12 aprile sono cadute a seguito dell’ammissione del giovane spoletino ad un programma rieducativo. Ma ora è la famiglia di Matteo Falcinelli a chiedere giustizia per le violenze subite da parte dei poliziotti.