Si faceva chiamare “Giulio il draggo”: un vistoso tatuaggio il suo segno di riconoscimento. Giovane, irregolare sul territorio nazionale, originario dell’Albania, era stato arrestato dai poliziotti di Assisi lo scorso maggio, accusato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Il covo – Dopo l’arresto, era stato trovato nelle tasche di Giulio un mazzo di chiavi, che, a suo dire, sarebbero state quelle della casa della sua fidanzata. L’abitazione si è poi rivelata un base di spaccio, un vero e proprio covo a Santa Maria degli Angeli. L’ furono trovati 100 grammi di marjuana in due involucri di cellophane, 1600 euro in banconote di vario taglio, 20 grammi di cocaina, due bilancini di precisione e altro materiale oggetto di ricettazione.
In quel covo si nascondeva un complice, anche lui giovane e di origini albanesi, M.M. le iniziali del suo nome, nullafacente, ma che in quel momento non fu trovato in casa. I due erano stati segnalati più volte come spacciatori particolarmente attivi nella zona di Assisi, Bastia Umbra e Santa Maria degli Angeli. I poliziotti hanno così atteso il suo rientro, per poi arrestarlo. A bordo della sua auto furono ritrovati e poi sequestrati una mazza da baseball e un grosso machete per i quali l’albanese sarebbe stato denunciato anche per porto ingiustificato di “oggetti atti ad offendere”.
La fuga – Nel giudizio di convalida celebrato all’indomani del duplice arresto, il Giudice del Tribunale di Perugia aveva disposto a carico di Giulio la misura della custodia cautelare in carcere, mentre per M.M. la misura dell’obbligo di dimora presso il covo, del quale era titolare del contratto di affitto. Ma M.M. pochi mesi dopo era riuscito a fuggire, facendo perdere le proprie tracce. La caccia all’uomo si era però conclusa una volta scoperto che il giovane era riuscito a tornare nel proprio paese. Il Giudice aveva a quel punto emesso l’aggravamento della misura cautelare, emettendo l’ordinanza di arresti domiciliari.
Il ritorno – Pochi giorni fa, complice la nostalgia dell’Italia che evidentemente si era fatta sentire, M.M. ha provato a valicare nuovamente il confine nazionale, mischiandosi tra i passeggeri del volo proveniente da Bucarest in arrivo allo Scalo di Orio al Serio. Ma l’albanese non è però sfuggito ai controlli. Gli agenti lo hanno così fermato, e condotto nell’abitazione di un familiare a Santa Maria degli Angeli, dove sconterà gli arresti domiciliari, in attesa della sentenza per il reato di detenzione di droga ai fini spaccio, per il quale ha già ottenuto il rinvio a giudizio.
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