Era stato arrestato dagli uomini della Squadra Mobile, diretti da Marco Chiacchiera e coordinati da Piero Corona, nella notte tra martedì e mercoledì scorsi, trovato su un treno proveniente da Roma e diretto a Perugia con due ovuli di eroina destinati allo spaccio al dettaglio in città: a condurre l’operazione l’Ispettore Capo Rita Ficarra, capo della Sezione “Antidroga” ed il suo staff investigativo.
T. W., queste le iniziali del venticinquenne tunisino, pluripregiudicato ed irregolare sul territorio nazionale, domiciliato a Perugia in zona Cortonese, dopo l’espulsione dello stupefacente era stato tratto in arresto nella flagranza del reato di cui all’art. 73 del Testo Unico Antidroga e, dopo qualche ora passata nelle celle della Questura, sottoposto al rito direttissimo nella mattinata di mercoledì in Tribunale.
All’esito della prima udienza è stato convalidato l’arresto e il tunisino è stato sottoposto, in attesa della definizione del giudizio, alla misura cautelare della custodia in carcere e pertanto accompagnato a Capanne, rinviando la definizione del processo a suo carico dopo due giorni. Nella mattinata di ieri, venerdì 6 marzo è stato celebrato il dibattimento al termine del quale l’arrestato, anche in virtù dei suoi numerosi e gravi precedenti e trascorsi giudiziari, si è visto infliggere una pesante condanna per l’ultimo fatto commesso. La sentenza emessa a carico di T.W. prevede 3 anni e 2 mesi di reclusione e 6000 euro di multa: il condannato non potrà neanche fruire della sospensione condizionale della pena né degli altri benefici previsti dalle norme penali, a causa del suo curriculum criminale.