Droga, rissa, ma soprattutto furto:semplice, aggravato, in abitazione, ma anche con destrezza, con strappo, e poi anche ricettazione, danneggiamento, possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli, ed infine associazione a delinquere, porto d’armi o di oggetti atti ad offendere ed addirittura cessione a titolo oneroso di immobile a straniero irregolarmente soggiornante. C’è praticamente un vocabolario del crimine a carico di un 33enne perugino arrestato nelle scorse ore.
Matteo Marini, trentenne perugino, si è reso responsabile, tra il 2004 ed il 2015, tra Perugia e Portoferraio di episodi di spaccio di sostanza stupefacente e furti per i quali aveva già subito periodi di carcere “preventivo” per circa 1 anno.
Ma il cumulo di pene ha portato nelle scorse ore gli uomini della Squadra Mobile, diretti da Marco Chiacchiera ad individuare il destinatario del provvedimento emesso dal sostituto procuratore Manuela Comodi.
In un pomeriggio dei giorni scorsi, l’uomo è stato individuato ed accompagnato negli uffici della Squadra Mobile, dove è stato fotosegnalato e dove gli è stato notificato l’ordine per la carcerazione emesso a suo carico.
Nello stesso, sono riportati puntualmente i fatti per i quali è stato prima indagato, poi processato ed infine condannato: si parla innanzitutto di furti e di spaccio di droga nel febbraio 2009, fatti per i quali lo stesso riportava una condanna a 3 anni e 10 mesi di reclusione, Euro 1800 di multa nonché la pena accessoria dell’interdizione dai Pubblici Uffici per anni 5, il tutto a Portoferraio.
Poi si fà riferimento ad un altro furto, stavolta compiuto a Perugia nell’aprile 2010, per cui l’arrestato riportava una condanna a mesi 8 di reclusione. Infine, il catturato è stato condannato ad ulteriori mesi 8 di reclusione a seguito di un altro furto, commesso sempre a Perugia nel lontano agosto 2004. Il cumulo dei provvedimenti ha dato origine ad una condanna definitiva complessiva pari ad anni 5 e mesi 2 di reclusione, oltre alla multa ed alle sanzioni accessorie.
Qualche anno fà l’uomo venne denunciato dalla Polizia anche per fatti di violenza domestica: rientrato a casa alla ricerca di denaro, nel corso di un’animata discussione con la madre, davanti alla sorella ed al compagno della madre, quando quest’ultimo cercò di calmarlo per evitare che la situazione degenerasse, si sfilò la cintura e lo colpì violentemente con la fibbia al viso, provocandogli delle lesioni e rendendo necessario l’intervento delle Volanti ma soprattutto del 118.