ARRESTATO E PORTATO A MAIANO DI SPOLETO L'UOMO CHE HA RIDOTTO IN SCHIAVITU' UN 50ENNE - Tuttoggi.info

ARRESTATO E PORTATO A MAIANO DI SPOLETO L'UOMO CHE HA RIDOTTO IN SCHIAVITU' UN 50ENNE

Redazione

ARRESTATO E PORTATO A MAIANO DI SPOLETO L'UOMO CHE HA RIDOTTO IN SCHIAVITU' UN 50ENNE

Gio, 31/01/2008 - 23:58

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Ha dell'assurdo quanto scoperto dai carabinieri nei giorni scorsi. Un uomo, cinquantenne, da quasi dieci anni era stato letteralmente schiavizzato da un quarantenne, che lo costringeva a lavorare gratis per lui come pastore e a dormire in un angusto locale, un vero e proprio tugurio, senza finestre, né riscaldamenti, né servizi igienici, né acqua.

Dal 1998 il cinquantenne, originario delle Marche, era stato “assunto” come pastore, ma mai in questi anni ha visto un soldo. Eppure lavorava sette giorni su sette, 365 giorni all'anno. In dieci anni si era assentato pochissime volte da queste mansioni, convinto (o forse sarebbe meglio dire costretto) a tornare sempre dal suo aguzzino. Che lo picchiava, minacciava e gli prometteva sempre quei soldi che non sono mai arrivati.

L'incredibile fatto di cronaca si è verificato a Civita di Cascia, paese con una trentina di abitanti, a 1200 metri d'altezza, tra le montagne della Valnerina. Mai nessuno, però, in questi lunghi anni si era accorto di quanto accadeva al pover'uomo, originario di Camerino. O forse non aveva mai avuto il coraggio di denunciarlo, visto il carattere burrascoso del suo aggressore, una sorta di boss del suo paese, pregiudicato per vari reati, tutti inerenti all'attività agreste nel territorio. Fino a qualche giorno fa, quando qualcuno, mosso a compassione, ha denunciato il fatto ai carabinieri della stazione di Cascia. Che hanno avviato le indagini a tempo di record, chiudendole con l'arresto del quarantenne casciano, avvenuto questa mattina. Le accuse per lui vanno dalla riduzione in schiavitù alla circonvenzione d'incapace, passando per truffa, lesioni, violenza privata e minacce. L'uomo è stato condotto dai carabinieri del Comando di Norcia, diretti dal capitano Cutrufo, al carcere di Maiano a disposizione dell'autorità giudiziaria.

Il cinquantenne marchigiano, invece, è stato affidato ai suoi parenti, ignari di quanto stava accadendo. Per lui è stato disposto il ricovero in ospedale: la prognosi è di una settimana. A causa dell'impossibilità di lavarsi, il suo corpo è stato coperto da piaghe, mentre i medici hanno riscontrato anche una malnutrizione, per lo scarso cibo che gli veniva dato. Ora per lui è finalmente finito un lungo incubo.


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