Dalle cinquanta alle sessanta dosi di cocaina purissima vendute in un giorno. Un giro d’affari da migliaia di euro quello stroncato nelle scorse ore dagli agenti della squadra mobile di Perugia diretti da Marco Chiacchiera. I particolari dell’operazione che ha portato all’arresto di una coppia di ventenni e al fermo di un terzo ritenuto in concorso con la coppia, sono stati resi noti questa mattina nel corso di una conferenza stampa.
Spacciavano a pochi metri dalla questura ad un nutrito gruppo di clienti affezionati (oltre una ventina solo quelli sentiti dalla questura a consolidamento delle indagini) nella zona di Santa Lucia e del percorso verde. Le modalità quelle tipiche dello spaccio di piazza, fatto non solo di telefonate e appuntamenti prefissati ma anche di cessioni in strada consentite dalla presenza fissa di un pusher sul posto.
I due arrestati sono Melsi Meziri del 1993 (con precedenti e appena uscito dall’obbligo di dimora), colto in flagranza mentre cedeva due dosi, una da 5 grammi di cocaina e la compagna, Cristina Mihaela Gheorgan trovata nell’appartamento dove gli agenti della seconda sezione hanno rinvenuto circa 20 dosi di droga purissima. Il terzo al quale i poliziotti hanno trovato addosso due grammi di polvere bianca è stato invece sottoposto a fermo in base alle risultanze investigative che lo vedrebbero strettamente collegato all’attività di spaccio. Agli arrestati viene contestato il reato di spaccio in concorso plurimo e aggravato.
Il cuore con la cocaina dentro. La droga nell’appartamento perquisito è stata rinvenuta all’interno di un contenitore a forma di cuore, in un armadio insieme al materiale da manicure. E’ questo uno dei particolari emersi insieme al modello e al colore della macchina una Punto rossa che gli spacciatori utilizzavano per compiere le consegne, lasciando tra l’altro le chiavi della macchina a disposizione sopra la ruota. Un’accortezza in più che descrive l’estrema attenzione e conoscenza delle modalità investigative della banda. Addirittura avevano cura di contattare i loro acquirenti dopo la cessione per verificare che non fossero stati fermati dalla polizia. In un caso, avendo avuto questo sospetto, hanno persino seguito gli agenti in borghese fin sotto la questura per verificare se fossero effettivamente delle forze dell’ordine.
A tavolino in terrazza per controllare la piazza. L’appartamento perquisito era proprio nella zona di spaccio con un terrazzo, affacciato sulla strada da dove chi non scendeva per la cessione poteva verificare come stesse andando il mercato e la presenza o meno di controlli. Nell’appartamento sono stati trovati anche cellulari, un bilancino di precisione e 2700 euro in contanti.