Categorie: Istituzioni Spoleto

Arredo urbano, plauso della Soprintendenza a Spoleto “E' un modello da esportare”

“Una città come Spoleto, patrimonio mondiale dell'Unesco, si merita un regolamento sull'arredo urbano così ben fatto. Dobbiamo riconoscere che il lavoro svolto fino ad oggi è tra i migliori in Umbria, un modello valido che può essere d'esempio per altre città d'arte come Spoleto”. A parlare è la responsabile della Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici dell'Umbria Arch. Anna Di Bene, intervenuta ieri a Palazzo Mauri insieme all'Arch. Fabrizio Finauri all'incontro partecipativo sul nuovo “Regolamento per l’arredo, il decoro dell’ambiente urbano e l’occupazione e l’uso degli spazi pubblici”predisposto dal Comune di Spoleto.

Un progetto nato per valorizzare l’immagine e l’arredo urbano (specialmente nell'area del centro storico), attraverso uno strumento che disciplina e sancisce le regole principali e le buone prassi da seguire per garantire gli interventi nella città. “Devo ringraziare i tecnici del nostro Comune che hanno lavorato con grande impegno e professionalità alla stesura di questo regolamento – ha dichiarato il Vice Sindaco Stefano Lisci nel corso dell'incontro svoltosi ieri pomeriggio – Il mio pensiero va in primis alla dirigente Antonella Quondam, che ha seguito e coordinato il lavoro fin qui svolto e al progettista Mario Nanni per il suo prezioso ed indispensabile apporto”.

L'applicazione del regolamento sarà progressiva nel tempo. “Non vogliamo assolutamente mettere in difficoltà i commercianti – ha chiarito Lisci – Noi stiamo gettando le basi affinché il frutto di questo lavoro porti un vantaggio economico alla nostra città. Proprio per questo motivo e alla luce dell'attuale situazione di crisi economica, quanti hanno già acquistato elementi di arredo diversi da quelli previsti dal nuovo regolamento avranno il tempo necessario per ammortizzare la spesa fatta e programmare il nuovo investimento”.

“Abbiamo lavorato affinché il prodotto finale fosse il risultato di una vera fase partecipativa – ha continuato Lisci – Le modifiche che abbiamo inserito nel testo sono frutto delle osservazioni che, durante i lavori, abbiamo ricevuto dalle associazioni di categoria. Questo regolamento è la sintesi di un progetto condiviso con la città”.