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Arredo urbano, PD al contrattacco “Sindaco si candida all’oscar della mistificazione”

Il sindaco Cardarelli e la sua “banda di scolaretti” si candidano all’Oscar della mistificazione. Sostenere, come fa il capogruppo di Spoleto Popolare Gianluca Speranza “che la città fa un concreto passo in avanti dopo anni di rinvii sia tecnici che tattici significa abusare della credulità popolare e prendersi gioco non solo di una intera categoria, quella degli esercenti pubblici, ma di decine di lavoratori che da esso traggono il sostentamento per se e le loro famiglie”.

“Pura demagogia”, la bolla il gruppo consiliare Pd. “Far credere ai cittadini, ed in particolare agli operatori del settore , che il nuovo regolamento sull’arredo urbano, approvato senza tenere in nessun conto i nostri cinque emendamenti che erano stati dettati dalle esigenze degli esercenti e frutto della loro esperienza, si sia dovuto attenere ai vincoli posti dalla Soprintendenza ai Beni culturali, è una bugia di chi mente sapendo di mentire”.

In realtà, sostiene il gruppo consiliare del Partito Democratico, gli unici vincoli sono stati quelli posti secondo una visione personalistica ed arbitraria dalla dirigente del settore, l’architetto Antonella Quondam Girolamo. “La macchina della disinformazione di Cardarelli e dei suoi accoliti – aggiunge il gruppo consiliare – è stata in grado persino di sostenere che tra la passata amministrazione e la Soprintendenza il rapporto sarebbe stato pessimo, se non addirittura inesistente. Bugie, solo bugie, niente altro che bugie. Gli emendamenti, proposti dapprima in Commissione e poi in Consiglio dal Gruppo del Partito Democratico, non erano assolutamente strumentali, bensì il loro unico scopo era quello di recepire i suggerimenti degli operatori del settore del centro storico, che hanno realizzato investimenti importanti per acquistare ed installare i gazebo”.

“Chi strumentalizza – riprende Stefano Lisci -, non è certamente il Pd, ma questa maggioranza che, oltretutto, ha dimostrato di essere lacerata al suo interno vista la netta presa di distanza dal provvedimento da parte del consigliere Sandro Cretoni”.

Il Pd intende quindi denunciare l’ostracismo istituzionale nei suoi confronti e che finisce, inevitabilmente, per penalizzare una intera categoria. Questa vicenda rafforzerà, comunque, la convinzione che contro questo modo di governare la città è quanto mai necessaria una opposizione durissima, ma scevra da pregiudiziali politiche e personali. “Auspichiamo – conclude il Pd -, che anche Confcommercio si ribelli e faccia sentire la sua voce contro un provvedimento che causerà gravi ripercussioni non solo nel comparto del commercio, ma anche sul tessuto economico della città”.