Scoperto alveare dentro alla sede del N.O.E. dei Carabinieri. Nella mattinata di ieri, 15 giugno, i militari e il personale dell’Arpa Umbria, dopo aver sentito – dall’interno degli uffici di via Pievaiola il classico “ronzio” delle api, hanno constatato che da alcuni fori in una della travi di acciaio del piano, c’era un “via vai” di api da miele.
Sono stati fatti intervenire degli specialisti, apicoltori, che subito hanno cercato di capire la consistenza del gruppo di api.
L’intervento
L’alveare è stato così individuato proprio all’interno di uno degli uffici del N.O.E. dei Carabinieri.
Realizzato un ampio foro nella parete in cartongesso, si è riusciti a recuperare integralmente i sei “favi” che costituivano l’alveare composto da circa 20mila api con tanto di “ape regina” intenta a gestire le complesse attività.
L’esperto apicoltore che ha proceduto al recupero, ha riposto i favi all’interno di due arnie provvisorie e le ha portate presso la sede dell’azienda.
La quarantena
Dopo un periodo di “quarantena” finalizzato a verificare lo stato di salute , le api saranno trasferite in un’arnia definitiva in modo da fargli riprendere pienamente la loro attività.