Perugia

Arena Curi 2.0: le caratteristiche dello stadio LE IMMAGINI

Un impianto polivalente, che avrà il suo principale business nei concerti e negli eventi culturali, insieme ai servizi (ristorazione, albergo, intrattenimento e spazi commerciali, oltre alla clinica medica) offerti nel complesso della Arena Curi che si vorrebbe realizzare a Pian di Massiano, dove è l’attuale stadio, quello realizzato in tutta fretta per la Serie A.

Un nuovo progetto quello presentato alla Sala dei Notari (presenti anche i candidati sindaco Scoccia, Ferdinandi e Monni), nella versione cosiddetta 2.0, cioè quella rivisitata dai proponenti, che con le modifiche apportate sperano questa volta di superare le resistenze del Comune e di avere il riconoscimento dell’opera.

Con un costo di 77 milioni di euro, quasi interamente coperti dai privati, grazie all’apporto del Fondo 10 Stati. Al Comune, a fronte della durata della concessione di 90 anni, viene chiesto stavolta un contributo di 2,1 milioni, ripagato dall’acquisto dei terreni, oltre che dagli introiti fiscali connessi.

La risposta all’altra criticità evidenziata dal Comune, ovvero il “confino” di due anni a Gubbio che sarebbe stato prospettato al Perugia durante i lavori per il nuovo stadio, è l’idea di adeguate l’impianto di Ponte San Giovanni, con un costo di poco superiore ai 2 milioni di euro per avere uno stadio a norma anche eventualmente per la B. Lavori che, in questo caso, verrebbero mantenuti.

Lo stadio

I responsabili di Arena Curi hanno avuto diverse interlocuzioni con l’AC Perugia, anche per modificare alcuni aspetti del progetto realizzato da Gino Zavarella e dal suo studio, che ha già firmato vari impianti moderni, tra cui lo Stadium della Juventus.

Per il Perugia, sulla base delle previsioni fatte, è stato ipotizzato un impianto con una capienza ridotta rispetto a quella che aveva il vecchio Curi, prima degli stop per i rischi statici. Per Arena Curi è prevista una capienza di 18mila spettatori. Con più spazio per la Curva Nord, il cuore del tifo biancorosso, e un ampliamento della Curva Sud verso la tribuna, così da avere più biglietti popolari. Il settore ospite resta dove è quello attuale.

Tra i cinque settori, la Tribuna Ovest che contiene gli spazi per le autorità (anche con salette riservate) e la sala stampa.

Gli spettatori saranno posizionati ad una distanza inferiore ai 7 metri rispetto al rettangolo di gioco, cosa che dovrebbe dare un vantaggio per la squadra che gioca in casa, appunto sul modello dello Stadium e in genere degli impianti inglesi.

Gli spogliatoi, per espressa richiesta dell’AC Perugia, non sono stati previsti sotto la Tribuna Ovest, me dietro la Nord, per consentire un accesso diretto al centro sportivo Paolo Rossi. Modifiche, rispetto al progetto iniziale, sono state fatte anche per il guscio esterno. La copertura, inoltre, sarà ricoperta di materiale tessile, per evitare l’impatto visivo dell’acciaio luccicante.

Un impianto specifico con le dotazioni di standard nazionale ed internazionale UEFA categoria 4. Che però non ha finora scaldato il cuore dei tifosi, delusi dalle prestazioni della squadra in Lega Pro e in attesa di imprenditori a cui interessi investire per rendere competitiva la squadra.

Ora la parola passa al Comune, che entro 60 giorni dovrà esprimersi sulla valutazione di interesse pubblico dell’opera, per poi avviare, eventualmente, le interlocuzioni sugli aspetti tecnici del progetto e del suo piano economico.