Cronaca

Area sosta “Back to Campi”, chiuse le indagini | Maxi multa per “attività commerciale”

La Procura della Repubblica di Spoleto ha chiuso le indagini sull’area di sosta “Back to Campi”, il terreno allestito dalla Pro loco di Campi di Norcia per  far ripartire il territorio dopo il terremoto del 2016 ma finito sotto sequestro a luglio.

Al presidente della Pro loco, Roberto Sbriccoli, viene contestato il reato di abuso edilizio per aver realizzato l’area di sosta senza alcun permesso. Il terreno in questione, infatti, acquistato con le donazioni di tante persone, vede la presenza di container che ospitano i bagni e tre colonnine per l’allaccio della corrente elettrica. Opere fatte senza chiedere effettivamente nessun permesso e su cui sono scattati i sigilli tre mesi fa ad opera dei carabinieri forestali, con la denuncia di Sbriccoli.


Norcia, sequestrata area sosta “Back to Campi”


Non è tutto, al nursino è stata anche comminata una maxi multa “per aver avviato un’attività commerciale su quel campo”, sanzione amministrativa da 3mila a 10mila euro che il suo difensore, l’avvocato Francesca Romana Passarini, è pronta ad impugnare. Anche perché l’area di sosta per camper è sempre stata ad uso gratuito, realizzata per ospitare chi, dopo il terremoto, vuole mostrare la sua vicinanza al territorio, vista l’assenza di altri spazi similari in tutto il territorio comunale. Un’iniziativa solidale, insomma, che ha ricevuto il plauso di tanti in tutto questo periodo.

A commentare la notifica dell’avviso di conclusione delle indagini e la multa è stato lo stesso Roberto Sbriccoli. “Se qualcosa ho sbagliato in un momento di emergenza, come quella che ci è piombata addosso due anni fa, sono pronto a rispondere in qualità di presidente della Pro loco Campi di Norcia” è stato il suo commento, aggiungendo: “Continuo a chiedermi se è sbagliato resistere per cercare di salvare il proprio paese, se davvero quei sigilli fossero necessari e urgenti o se i disguidi potevano essere regolarmente sanati con snellimento delle pratiche burocratiche”. 

Al di là dei commenti “di pancia” del presidente della Pro loco, il suo avvocato difensore annuncia che presenterà nei prossimi giorni una memoria difensiva per il suo assistito, chiedendo anche il dissequestro.