Città di Castello

Area Ex Fat, ok da commissione per “Piazza delle Tabacchine” e via Silvio Donadoni

Intitolare alle “Tabacchine di Città di Castello” la nascente piazza dell’Archeologia e dedicare a Silvio Donadoni una via tra gli edifici residenziali realizzati nell’area dell’ex Fat. Sono le proposte approvate all’unanimità dalla commissione “Assetto del Territorio”, che nell’ultima riunione ha condiviso anche l’opportunità di: attivare un concorso di idee per la collocazione di un monumento dedicato alle operaie del tabacco nella medesima: denominare “via del Campaccio” la strada che divide trasversalmente l’area edificata della Ex Fat e la piazza in via di realizzazione (e che collega largo Monsignor Muzi a via delle Santucce, di colore giallo sulla planimetria); intitolare ad Angelo Zamponi l’area verde posta nella nuova lottizzazione di Trestina, accessibile da via Svezia; intitolare a Giuseppe Braccalenti l’area verde e il parcheggio adiacente, situati nel centro abitato di Titta.

Le proposte saranno sottoposte alla giunta comunale, che sarà chiamata a valutarle e a deliberare per la definitiva attuazione. Nella seduta della commissione, alla quale hanno partecipato anche gli assessori Rossella Cestini e Luca Secondi, sono state esaminate le istanze sottoposte all’organismo consiliare riguardanti le intitolazioni, alla presenza dei familiari di Zamponi e Braccalenti e di rappresentanti dei sodalizi locali coinvolti.

La proposta relativa alle Tabacchine era stata presentata nel 1998 dall’allora segretario della sezione locale del Movimento Sociale-Fiamma Tricolore Francesco Grilli, che aveva chiesto l’intitolazione di una via e aveva ricevuto la condivisione all’unanimità nel 2000 da parte della commissione consiliare competente, sostenuta da una istanza presentata a ottobre 2018 dai consiglieri Pd Mirko Pescari, Massimo Minciotti e Luciano Tavernelli, che hanno chiesto di intitolare alle operaie la nascente Piazza dell’Archeologia. La stessa piazza era stata proposta anche per Silvio Donadoni, storico direttore della Fattoria Autonoma Tabacchi (Fat), dai consiglieri di Forza Italia Ivano Rampi e del Psi Bruno Allegria, che avevano portato l’istanza nella massima assise nel 2009 e hanno poi rinnovato la richiesta a settembre 2018.

A proporre l’installazione di un monumento dedicato alle tabacchine, con un concorso di idee, era stata un’idea di Marco Baldicchi. Il presidente di commissione Tavernelli ha dato conto del lavoro istruttorio svolto dagli uffici comunali e della proposta conseguente di intitolare a Donadoni una via nell’area adibita a residenza includendo il percorso a “U” attorno agli edifici e il piazzale prospiciente l’ex chiesa della Carità, di intitolare la nascente piazza dell’Archeologia alle “Tabacchine di Città di Castello”, e di dare corso alla classificazione toponomastica di via del Campaccio.

L’assessore Secondi ha sostenuto “l’importanza di un riconoscimento alle tabacchine come fattore di emancipazione femminile, oltre che motore economico per le famiglie tifernati e specchio della storia e della cultura della città”, e di sottolineare “il valore di un imprenditore come Donadoni per l’impronta data allo sviluppo economico del territorio, sottoponendo anche la disponibilità avanzata dalla Fat a insediare un manufatto a ricordo delle operaie”. A ribadire il valore di un riconoscimento al contributo dato allo sviluppo del territorio dalle tabacchine e da Donadoni è stata l’assessore Cestini, che ha condiviso le scelte proposte e ha sostenuto l’opzione del concorso di idee per la realizzazione di un monumento alle tabacchine, difendendo anche il lavoro fatto dall’amministrazione per favorire l’attuale riqualificazione dell’area.

Nel dibattito è intervenuto anche l’ex consigliere Bruno Allegria, che ha ricordato come “dalla metà degli anni ’60 fino agli anni ’90 Donadoni sia stato protagonista indiscusso dell’evoluzione e dell’ammodernamento dell’agricoltura e ha giudicato importante il riconoscimento alle tabacchine, condividendo la soluzione individuata per ricordare l’uno e le altre”. Anche Francesco Grilli ha portato la propria testimonianza, sottolineando la soddisfazione per la soluzione individuata per l’intitolazione e per il fatto che “quando si parla delle circa 1.600 tabacchine tifernati non ci siano steccati politici, perché sono state vita quotidiana della città“. 

La richiesta di intitolazione a Giuseppe Braccalenti, dagli anni ’50 dirigente della FederTerra e poi segretario della Cgil di Città di Castello e Gubbio, sempre in prima linea per la l’affermazione dei diritti dei lavoratori del settore agricolo, era stata presentata dalla Pro loco e dal Circolo Acli di Titta insieme all’associazione Noi di Userna. A chiedere l’intitolazione dell’area verde di Trestina ad Angelo Zamponi, invece, è stato il gruppo consiliare del Psi, che ha condiviso la petizione dei cittadini della frazione e della zona sud finalizzata a dare riconoscimento all’operato dell’esponente politico socialista, che fu consigliere comunale per due mandati tra il 1970 e il 1975 e tra il 1975 e il 1980 e assessore nella giunta del sindaco Venanzio Nocchi.