La giunta regionale dell’Umbria ha approvato l’accordo di programma che contiene il piano di riconversione e di riqualificazione industriale relativo all’Area di Crisi Complessa Terni-Narni; siamo dunque alla fase attuativa e operativa che sarà sancita dall’incontro dei prossimi giorno col ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda. I contenuti dell’accordo di programma per il rilancio dell’economia ternana hanno numeri importanti: circa 612 milioni di call per 212 manifestazioni di interesse e oltre 200mila posti di lavoro potenziali.
A dare la notizia sono stati la presidente della Regione, Catiuscia Marini, l’assessore regionale all’Economia, Fabio Paparelli, il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo e quello di Narni Francesco De Rebotti, che questa sera, alla Bct, hanno prospettato scenari economici di grande impatto.
A iniziare dalla somma che la Regione metterà sul tavolo per finanziare; 38 milioni 800 mila euro.
Le risorse dovranno rispettare alcune linee guida fornite dal Mise: consolidamento delle produzioni e della ricerca nel settore della chimica verde; incentivazione delle aziende resilienti e di quelle della filiera metallurgica e agroalimentare a promuovere processi di manifattura intelligente in linea con le strategie nazionali di sviluppo digitale «industria 4.0»; riqualificazione energetica ed ambientale (secondo i princìpi della «economia circolare» e gli obiettivi comunitari di «sostenibilità ambientale» dello sviluppo produttivo); orientare e sostenere le PMI del manifatturiero» verso specializzazioni a maggiore valore aggiunto, migliorando la compatibilità ambientale delle attività produttive; agevolare il reimpiego e la riqualificazione dei lavoratori appartenenti ad uno specifico bacino occupazionale; promuovere azioni formative e scientifiche a supporto dell’imprenditoria locale, coinvolgendo il Polo Scientifico Didattico di Terni e altri enti formativi; potenziare l’infrastrutturazione digitale e logistica delle aree industriali.
L’assessore Paparelli ha precisato che
“Abbiamo sempre agito come se Terni e Narni fossero una città metropolitana – ha invece sottolineato il sindaco Leopoldo Di Girolamo – e questa la volta la cooperazione potrà avvenire con una quantità di risorse mai destinate prima al territorio. L’industria è ciò che sappiamo fare meglio, ma dobbiamo raggiungere un modello industriale più sostenibile da un punto di vista ambientale e più orientato verso la ricerca”.