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ARCHITETTURA E RICOSTRUZIONE, DA HAITI AL GIAPPONE, NELLA PRIMA GIORNATA DI FESTARCH (FOTO E VIDEO)

Architettura e ricostruzione sono stati un po' il filo conduttore di ieri, nella prima giornata di Festarch, il festival internazionale dell'architettura, in scena a Perugia fino al 5 giugno.

Di ricostruzione del Giappone post sisma e del ruolo che avranno gli architetti si è parlato nell'incontro inaugurale nel Palazzo Monte Frumentario di Assisi con Kazuyo Sejima, apprezzatissima architetta di spessore mondiale, introdotta dal patron del festival Stefano Boeri.

Sejima ha illustrato nel corso del suo intervento, il suo modo personale di intendere la progettazione e la realizzazione di edifici, che non può prescindere dall'impatto territoriale: “Anche nel progettare una sedia l’ambiente circostante svolge un ruolo centrale”, ha detto l'autrice di architetture come architetture come il New Museum di New York, la Serpentine Gallery di Londra o il Rolex Center di Losanna.

Sulla ricostruzione, l'architetto giapponese è stata protagonista nei mesi scorsi di un appello verso i suoi colleghi, che ha illustrato ieri: “Voglio sottolineare il fatto che gli architetti in un occasioni cosi difficile com'è stato il terremoto possono svolgere un ruolo molto importante, sia da soli che per mezzo delle istituzioni”, ha detto Sejima. “Le persone devono avere la possibiltià di continuare a vivere lì dove hanno sempre vissuto. Dal punto di vista pratico, abbiamo organizzato incontri e seminari per vedere qual'è in questo momento la situazione in Giappone e anche procedere alla costruzione di case temporanee”.

Di ricostruzione -stavolta ad Haiti, a seguito del terremoto del gennaio 2010- si è parlato anche in alcuni incontri a Perugia, dove i tanti visitatori del centro storico per il 2 giugno, hanno trovato la città straordinariamente animata da tantissime installazioni architettoniche e di design.

Qui si sono avvicendati nelle varie sale personalità del settore, come Aly Kouriba o Antonio Ottomanelli, Claire Fischer o Gian Paolo Torricelli, Matteo Costanzi e giacinto Cerviere.
Unica punto da migliorare sotto l'aspetto organizzativo, il programma che riportava orari inesatti di numerosi incontri, rendendo difficile per il pubblico riuscire a incastrare al meglio gli appuntamenti di interesse.

Nota di colore, infine, qundo in tanti stamani si sono recati al teatro Morlacchi per assistere all'intervento di Jasper Morrison -una delle più note firme del design in assoluto, e hanno trovato l'artista “rimpiazzato” senza preavviso da un suo video.

Francesco de Augustinis

Foto Stefano Dottori

Video Maria di Schio per Festarch