Dopo Todi, Perugia e Assisi, il biennale Premio architettura Fbm passa anche per Spoleto. La quarta edizione del concorso, organizzato dalle Fornaci Briziarelli Marsciano, alla quale hanno partecipato ben 54 progetti di studenti, neolaureati in architettura e giovani architetti, tutti al di sotto dei 30 anni, si è conclusa sabato 9 luglio con la cerimonia di premiazione ospitata nel palazzo Mauri di Spoleto, sede della biblioteca comunale.
Tema dell’edizione di questo anno, i “Nuovi spazi per Spoleto”: tutti i progetti in gara, infatti, si sono concentrati sull’area a ridosso della stazione ferroviaria, per la quale si è chiesto ai partecipanti di disegnare una serie di servizi, residenze e spazi pubblici, intorno ad una nuova strada, per collegare i due quadranti della città separati dalla linea ferrata. Il Premio architettura ha puntato, così, a formulare proposte di sensibilità allo sviluppo urbano provenienti da forze giovani, in un ambito di età spesso trascurato dalle iniziative concorsuali di progettazione, puntando alla capacità di innovazione ma mantenendo, allo stesso tempo, un’attenzione estrema alla sostenibilità ambientale ed economica della proposta.
Alla cerimonia di premiazione, oltre ai membri della giuria – composta da Pierre-Alain Croset, professore al Politecnico di Torino, Antonello Stella, professore all’università di Ferrara, Richard Ingersoll, critico di architettura della Syracuse University e da Giuliano Maria Mastroforti e Massimo Coccetta, rispettivamente direttori della direzione pianificazione urbanistica e della direzione progettazione, ambiente e territorio del Comune di Spoleto – erano presenti anche Daniele Benedetti, sindaco di Spoleto, Gianni Meneghini, titolare delle Fornaci Briziarelli Marsciano, e Fabio Zoppetti, architetto Fbm che ha valutato la correttezza tecnica e gli aspetti innovativi dell’uso del laterizio nelle proposte presentate per la fase conclusiva del concorso.
A termine dell’iniziativa, il presidente della giuria Croset ha consegnato il primo premio di 3000 euro al progetto di Francesco Pergetti ed Enrico Valenti con la seguente motivazione: “Il progetto riesce in modo intelligente a risolvere in termini architettonici il delicato problema dell’inserimento della nuova strada, e a creare una sequenza di spazi pubblici di qualità”.
Menzione d’onore per il progetto di Davide Agostini e Matteo Battistini perchè “il progetto propone di costruire un grande volume cubico nell’incrocio tra l’asse della nuova strada e la piazza della stazione, creando un chiaro riferimento visivo nel paesaggio urbano. Il volume cubico propone inoltre una interessante soluzione residenziale, collocando piccoli appartamenti sul tetto dell’edificio”. Insieme agli altri 5 finalisti non risultati vincitori, tale progetto riceverà un rimborso spese di 1500 euro.
“Abbiamo accolto con entusiasmo e abbiamo cercato di dare tutta l’assistenza possibile al Premio architettura Fbm – ha dichiarato il sindaco Benedetti -. Lo abbiamo fatto perché siamo consapevoli di quanto sia importante e del numero di giovani professionisti che possono dare un grande apporto alla nostra città”. “Le aree della stazione e delle ferrovie – ha aggiunto Benedetti – rappresentano spazi vitali da recuperare e, progetti di alta qualità, come quelli che hanno partecipato al concorso, ci stimolano a proseguire nella collaborazione con le Fbm, industrie importanti per una città importante come Spoleto, fra l’altro iscritta a patrimonio dell’umanità Unesco”.
“Non è stato facile scegliere solo 6 finalisti in un concorso che, quest’anno, oltre ad essere stato particolarmente competitivo, ha anche visto partecipare progetti di altissima qualità – ha affermato il professor Croset, presidente della giuria -. Il laterizio è, storicamente, un materiale associato all’architettura tradizionale, e quindi non è stato facile per i concorrenti applicarlo ad architetture ed edifici contemporanei ma, ciononostante, tutti gli elaborati sono risultati molto interessanti e concreti”.
“Quest’anno, avere la possibilità di ‘spendere’ un nome come quello della città di Spoleto, ci è ritornato indietro in termini di qualità dei progetti presentati – ha detto soddisfatto il titolare delle Fbm Gianni Meneghini -. Abbiamo pensato di istituire questo premio perché il laterizio rappresenta il materiale principe dell’Italia mentre il ferro e il cemento sono tipici delle architetture di qualsiasi paese”. “Dopo 2000 anni di impiego – ha concluso Meneghini -, il laterizio costituisce ancora una risorsa importante perché ha dei costi di mantenimento e una costanza di prestazioni che rimangono inalterati nel tempo e, spero che i giovani architetti si ricordino anche di questo quando realizzeranno i loro prossimi progetti”.