È giunta al termine la quinta edizione del premio di architettura Fbm che ha visto contendersi la vittoria sei gruppi di progettisti impegnati dapprima nel recupero dei territori circostanti la Ferrovia Centrale Umbra, luogo d'incontro tra i tre Comuni di Acquasparta, Massa Martana e San Gemini, e successivamente, nella riqualificazione delle ex terme dell'Amerino. Alla premiazione, che ha avuto luogo sabato 13 luglio alla Casa di cultura di Acquasparta, hanno presieduto Catiuscia Marini e Silvano Rometti, rispettivamente presidente e assessore all'urbanistica della Regione Umbria. “Puntare sulla qualità architettonica – ha detto la presidente Marini -significa preservare e promuovere le eccellenze che si declinano attraverso il territorio, il paesaggio e le bellezze dei suoi Centri storici. Significa gettare uno sguardo attento alla progettazione del futuro sostenibile di questa regione, mettendo a valore quanto essa ci offre.” Rometti ha poi aggiunto “Nell'area dei tre comuni oggetto delle proposte progettuali come Regione abbiamo promosso interventi di riqualificazione per complessivi 5 milioni di euro, attraverso i Puc 3, e abbiamo sostenuto lo sviluppo del Quadro Strategico di Valorizzazione (Qsv) sovracomunale che include un Masterplan di indirizzo a cui hanno concorsole comunità locali”. “Gli obiettivi del premio – ha detto Gianni Meneghini, vice presidente delle Fornaci Briziarelli Marsciano spa – sono quelli di invitare gli architetti italiani a progettare con il laterizio, il materiale tradizionale italiano, una cultura di oltre 2.500 anni. Il successo di questa edizione è stato senz’altro il coinvolgimento della Regione Umbria. Essere seguiti in questo modo ci rende molto orgogliosi del nostro lavoro”. Durante la cerimonia del 13 luglio sono stati proclamati vincitori tre giovani architetti che operano in uno studio di Lisbona: Emanuele Moro, François Brunner e Pauline Chavet. “Siamo stati interessati subito dal concorso – ha spiegato Emanuele Moro – per la sua natura, perché abbracciava tre comuni e ci richiedeva un progetto per ogni comune. Nella seconda fase, poi, ci è stato affidato un lotto, dove c’erano delle preesistenze e un parco molto importante. Ci siamo chiesti quindi come il nostro progetto potesse comunicare con quello che già c’era. Abbiamo quindi definito con una parete lo spazio pubblico, preesistente, e il parco. Abbiamo pensato le terme, dietro quel muro, come un percorso esperienziale fino al punto principale, la vasca
termale, attraverso micro volumi dedicati a sauna, bagno turco e doccia sensoriale, fra l’altro. La parte finale, l’uscita, continua all’esterno, scoprendo da una parte la piazza, riqualificata, dall’altra una terrazza nel mezzo del parco”. Il progetto, che è stato giudicato il migliore da una giuria presieduta da Pierre Alain Croset, va ora realizzato e reso reale.
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