Si chiama Re-Factoring Norcia, sei progetti per gli spazi produttivi del post-terremoto di Norcia, l’iniziativa che si è svolta nei giorni scorsi nella città di San Benedetto, appuntamento conclusivo di un workshop di architettura che ha coinvolto anche alcuni studenti nursini.
Il workshop ha visto coinvolti, durante la III edizione dell’Ostia Autumn School 2017, 60 partecipanti, con la guida di sei tutor: Mario Bellini e Ermanno Ranzani, LAP in collegamento con Mario Cucinella, Guendalina Salimei, Gianluca Peluffo, Giuliano Fausti, Teresa Sapey. Al workshop hanno preso parte, ammessi gratuitamente, anche alcuni studenti dell’Istituto per Geometri di Norcia.
I sei tutor sono stati scelti, tra i progettisti con notorietà nazionale e internazionale, in base alle loro precedenti esperienze sia nella partecipazione a workshop che nello sviluppo di progetti legati al tema degli spazi produttivi e della ricostruzione. I lavori, dopo essere stati illustrati e premiati al termine del workshop ad Ostia, discussi in un apposito convegno organizzato a giugno nella prestigiosa sede della Casa dell’Architettura di Roma, sono stati definitivamente presentati tramite la proiezione di video a Norcia in un evento aperto a tutta la popolazione. I progetti elaborati, tutti differenti per approccio al tema, per suggestioni sviluppate e per soluzioni proposte hanno in comune la forza della creatività per immaginare scenari futuri nella speranza di contribuire a stimolare l’ideazione dei processi di ricostruzione e la ripresa dell’economia del territorio.
La tavola rotonda nursina, organizzata dall’Associazione Italiana di Architettura e Criticità e rappresentata dal Presidente Luigi Prestinenza Puglisi, ha visto l’intervento dei rappresentanti dell’Amministrazione comunale di Norcia, di Diego Zurli e Sandro Costantini della Regione Umbria, dei rappresentanti degli Ordini professionali degli Ingegneri e Architetti dell’Umbria, del collegio dei Geometri di Perugia; presente anche Confartigianato Edilizia Perugia.
Proprio il presidente di quest’ultima compagine degli artigiani, Augusto Tomassini, ha voluto porre un focus sull’iniziativa: “Dopo molto tempo sono tornato a provare emozione assistendo alla presentazione di progetti, sia per la qualità delle idee espresse dai gruppi di studio, per il modo di illustrarli ma soprattutto per aver avuto la sensazione di assistere alla creazione di strutture con un’anima. Specialmente in certe occasioni come l’emergenza post-sisma la tempistica della ricostruzione ha precedenza su tutti gli altri valori della progettazione e della realizzazione. I progetti diventano una semplice documentazione da presentare in fretta a discapito della qualità necessaria per dare quell’anima indispensabile alle proprie attività. I progetti come i cantieri, scorrono via veloci, in modo industriale, diventano quasi esclusivamente business, molte volte necessario ma oggetto di qualche riflessione. Vivere all’interno di un’area o di un edificio studiato per le proprie necessità, a misura d’uomo, tenendo in considerazione l’ambiente circostante, le esigenze degli utilizzatori e soprattutto dello sviluppo futuro e sostenibile, non dovrebbe essere sostituito con nessuna altra priorità, ma solamente condivisa. Le stesse imprese sarebbero ben felici di partecipare a questo cambiamento, anche culturale, le stesse si stanno attrezzando, evolvendo, ma ad oggi purtroppo non si intravede questa necessità. Tengo a sottolineare inoltre, che l’iniziativa è stata promossa in collaborazione con l’istituto De Gasperi – Battaglia indirizzo CAT (Geometri), con la partecipazione attiva degli alunni. Questo è tema molto sentito dal Consiglio direttivo del Collegio dei Geometri di Perugia che da tempo sta lavorando sull’alternanza scuola lavoro e sull’innalzamento culturale della professione in diversi territori”.