Claudio Bianchini
Si avvicina la festa del Santo Patrono, e come da prassi ormai consolidata, riesplode parallelamente anche quest’anno la cosiddetta ‘protesta delle commesse’ costrette in qualche modo, loro malgrado, a restare dietro ai banconi dei negozi senza poter seguire la statua benedicente di San Feliciano in processione lungo le strade di Foligno.
Nessuna ordinanza – Non ci sarà alcuna ordinanza specifica del sindaco, né tantomeno saranno emanate direttive ufficiali da parte delle competenti associazioni di categoria, ma questa volta dall’amministrazione comunale arriva una sorta di appello al buonsenso. Ad esporsi in prima persona è lo stesso assessore allo sviluppo economico Joseph Flagiello.
Posticipare le aperture – ‘Da quando sono entrare in vigore le norme sulle liberalizzazioni nel settore del commercio – spiega – il sindaco non ha più alcun potere in merito e non può obbligare i negozianti alla chiusura nel giorno del Patrono, anche se continuiamo a ricevere richieste e lamentele. Ad ogni modo, considerando i particolari valori che questo evento ricopre per la comunità cittadina – prosegue Flagiello – posso invitare i negozianti del centro storico ad osservare una sorta di momento di rispetto, posticipando l’apertura delle attività di qualche minuto, sin dopo il passaggio della processione. Credo che possa essere un buon compromesso, per consentire a tutti la possibilità di partecipare alle celebrazioni religiose, ed al tempo stesso offrire un servizio alle centinaia di persone che arriveranno in città’.
Appello della Confesercenti – ‘Io personalmente terrò chiuso il mio negozio – anticipa Cristiana Mariani, presidente territoriale della Confesercenti – e invito chi vorrà e chi potrà, a fare altrettanto. Capisco però anche la situazione di crisi che stiamo attraversando, si tratta inoltre della giornata di venerdì in pieno periodo di saldi – prosegue – e siamo sull’onda del richiamo turistico della Madonna di Foligno. Tra l’altro sarebbe impossibile raggiungere un’intesa collettiva, considerando la presenza di numerose attività operanti in franchising e legate a grandi catene’.
Intesa non scritta – Il compromesso mai scritto tra operatori economici, amministrazione comunale e Diocesi negli ultimi due anni ha sostanzialmente funzionato, si spera che anche quest’anno prevalgano comunque buonsenso e buona volontà.