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Apre a Castel Giorgio il primo cantiere del piano regionale per la Banda ultra larga

“Oggi è una giornata di valenza storica per il futuro digitale dell’Umbria, poiché segna l’avvio dei cantieri che entro il 2020 porterà la connettività ulltraveloce in tutte le case, le aziende e le sedi della pubblica amministrazione dell’Umbria, con una risposta di qualità per i cittadini e per le imprese, in termini di servizi e di competitività”. È quanto hanno sottolineato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, e il vicepresidente della Regione con delega alle Infrastrutture tecnologiche e diffusione banda larga, Fabio Paparelli, intervenuti stamattina a Castel Giorgio all’evento inaugurale dell’apertura del primo cantiere del Piano regionale per la Banda Ultra Larga, riservato alle “aree bianche” del territorio regionale, quelle cioè a considerate a “fallimento di mercato”.

 All’iniziativa hanno preso parte il direttore generale di Infratel (società in house del Ministero dello Sviluppo economico e soggetto attuatore del Piano nazionale Banda Larga), Salvo Lombardo; il direttore Network & Operations Cluster C&D di Open Fiber (la società che si è aggiudicata a livello nazionale la gara per la costruzione e la gestione dell’infrastruttura pubblica in fibra ottica), Stefano Paggi; l’amministratore unico di Umbria Digitale, Stefano Bigaroni; il sindaco di Castel Giorgio, Andrea Garbini, e i sindaci di alcuni dei Comuni in cui sono partiti o stanno per partire i lavori.

“Una giornata importante, di festa, per Castel Giorgio e per l’Umbria intera – ha rilevato la presidente Marini – Siamo giunti all’’ultimo miglio’ di una programmazione che dal 2006 ci vede impegnati a dotare una regione interna come l’Umbria, con tanti piccoli borghi, una popolazione di 900mila abitanti, di una infrastruttura tecnologica pubblica che ci rende non più marginali. Sulla banda ultra larga investiamo circa 56 milioni di euro, con grandi risultati per cittadini e imprese. Basti pensare alle opportunità che derivano dai servizi digitali della pubblica amministrazione, ad esempio in materia di sanità, con un innalzamento degli standard di qualità della risposta e dell’accesso ai servizi”.

“Un’opportunità – ha detto la presidente Marini – anche per lo sviluppo economico del territorio e per la qualificazione dell’offerta turistica. Anche da un piccolo centro ci si connetterà con il mondo. Grazie perciò ad Infratel e ad Open Fiber che ci consentono di portare la banda ultra larga in tutto il territorio regionale, rendendo possibile anche lo sviluppo di ulteriori servizi”.

“L’Umbria – ha ricordato il vicepresidente Paparelli – è sempre stata molto attenta al fenomeno ‘Digitale’. Ne sono prova gli sforzi prodotti sin dal 2006 per realizzare la propria rete pubblica in fibra ottica, con 700 km costituiti da due dorsali che la percorrono da nord a sud e da 5 reti cittadine che interessano le città principali, e le risorse individuate dall’ultimo Piano telematico 2014-2016, redatto prima del Piano Nazionale Banda Ultra Larga”.

La ReRU (Rete Regionale Umbra “oggi è una realtà che vede già dal 2016 collegate circa 100 sedi tra cui quelle degli uffici regionali e delle agenzie, tutti gli ospedali e le sedi principali delle Usl, 15 Comuni e 39 istituti scolastici”.

“Le autostrade informatiche – ha aggiunto – rappresentano il futuro del nostro sviluppo. Con il Piano regionale per la Banda Ultra Larga completeremo la grande opera che abbiamo iniziato, portando a termine uno degli obiettivi strategici di questa legislatura: la connettività in tutte le case, le sedi pubbliche e in tutte le aree industriali dell’Umbria, per collegarci con il mondo e con i mercati. Di pari passo all’infrastrutturazione del territorio regionale, abbiamo attivato un processo di alfabetizzazione digitale, con l’apertura di Digipass, luoghi aperti ai giovani ma soprattutto ai cittadini con difficoltà di accesso ai servizi digitali”.

 Di occasione “storica, come dopo l’arrivo dell’elettricità e del telefono” ha parlato il direttore generale di Infratel, Salvo Lombardo: “Senza l’intervento pubblico non si sarebbe mai fatta qui la rete in fibra ottica – ha rilevato – Con i fondi nazionali e i finanziamenti europei della Regione Umbria verrà realizzata una rete data in concessione per venti anni a Open Fiber, ma che è pubblica, di tutti”.

L’investimento interesserà “circa 200mila unità abitative in tutti i 92 Comuni dell’Umbria – ha specificato Stefano Paggi, di Open Fiber -, con la costruzione di 2500 chilometri di fibra ottica, con l’uso di tecniche il meno invasive possibile, utilizzando dove possibile cavidotti e infrastrutture di rete sotterranee già esistenti”.

Paggi ha messo in rilievo “l’innovatività e la forza dell’Umbria che è capace di essere innovativa anche nella semplificazione delle procedure autorizzative e nei lavori, con soluzioni che sono le più efficienti che abbiamo riscontrato”.

“Cercheremo di ripagare questo sforzo organizzativo – ha proseguito Paggi – con la realizzazione dei lavori nei tempi più rapidi e con il minor impatto possibile. Trentasei dei 92 Comuni umbri saranno collegati entro il 2018, un altro terzo entro il 2019 per completare nel 2020”.

A Castel Giorgio verranno posati circa 15 km di tubi, per collegare 1400 unità immobiliari, con i lavori ultimati entro l’anno. Castel Giorgio sarà sede anche di una delle centrali, “interconnesse fra loro anche sfruttando la rete regionale realizzata in maniera lungimirante negli anni scorsi dalla Regione”.

 “Anche i borghi e i comuni più piccoli dell’Umbria – ha detto ancora – potranno finalmente usufruire di una connettività ultraveloce grazie a una rete a prova di futuro, in grado di supportare servizi sempre più all’avanguardia per cittadini, imprese e pubblica amministrazione. Questo consentirà di ridurre il divario digitale che si avverte in maniera particolare nelle aree meno densamente popolate, dove talvolta non è disponibile neanche la copertura Adsl. Garantiremo la copertura anche per le case sparse, con la tecnologia wireless”.

“La fibra ottica fa la differenza” ha sottolineato anche l’amministratore unico di Umbria Digitale, Stefano Bigaroni. “La fibra – ha detto a sua volta il sindaco Andrea Garbini – rappresenterà il futuro e sarà un incentivo per la nostra economia e il nostro territorio”.

Il progetto per portare nelle aree bianche una connettività ad almeno 100 Mega al 70% delle unità immobiliari e a 30 Mega al rimanente  30% si è reso possibile grazie alla convenzione firmata tra il Ministero per lo Sviluppo Economico, la Regione Umbria, i Comuni interessati e Infratel Italia. Obblighi del Piano sono la tecnologia FTTH (Fiber To The Home) o radiofrequenza ad alta capacità (antennine in frequenza licenziata per raggiungere ad almeno 30 Mega le case sparse); il collegamento in fibra di tutte le sedi pubbliche e di tutte le aree industriali (aree PIP). Sulla base di questi presupposti è stato creato un lotto unico con la Regione Marche e nell’estate 2017 è stata indetta la gara, di cui è risultata vincitrice Open Fiber.

L’8 novembre 2017 è stato firmato il contratto. Da quella data è iniziata la fase della progettazione nei Comuni umbri. L’Umbria è stata suddivisa in 4 comparti. Il cantiere inaugurato oggi è il primo di Open Fiber nelle aree bianche dell’Umbria.

Nelle prossime settimane saranno aperti cantieri nei comuni di Allerona, Alviano, Attigliano, Castel Viscardo, Fabro, Ficulle, Montegabbione, Parrano, Penna in Teverina, Porano.

In Umbria Open Fiber, con investimento privato, ha già completato la città di Perugia (prima città in Italia ad essere stata interamente cablata da OF con infrastruttura FTTH), ha aperto i cantieri a Terni e cablerà anche le città di Spoleto, Foligno, Città di Castello (oltre ai comuni previsti dal bando Infratel).