Il Pd dopo le dimissioni di dirigenti e la sfiducia arrivata da Terni: chiarezza, rischiamoaliquote Irpef e Irap al massimo e blocco delle assunzioni in sanità
Appetiti dei partiti sulla scelta dei direttori delle aziende e buco di bilancio “milionario”, che comporterà il blocco delle assunzioni e l’aumento delle tasse per i cittadini e le imprese dell’Umbria. Il Pd lancia l’allarme sullo stato della sanità umbra. A cui si aggiunge quello sull’attuazione degli interventi del Pnrr e della programmazione dei fondi comunitari, dopo le dimissioni del direttore Reboani.
Il valzer dei direttori
Il segretario regionale dem parla di “appetiti dei partiti” a proposito del valzer dei dirigenti delle aziende sanitarie. Tema che ha visto, negli ultimi mesi, le dimissioni del direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Perugia, Giannico, ancora non rimpiazzato. Seguite nei giorni scorsi da quelle del dg della Asl 1 Gentili. E poi la clamorosa sfiducia al direttore dell’Azienda ospedaliera ternana Chiarelli, votata dal Consiglio comunale di Terni su proposta dell’opposizione. “Ogni 6-8 mesi ci troviamo a cambiare i dirigenti della sanità, così non si può lavorare” denuncia Bori. Che ricorda, a due anni dalla firma del memorandum tra Tesei e Oliviero, la mancata firma della convenzione tra Regione e Università.
Intanto, però – lamenta il Pd – assistiamo “al valzer delle nomine dei direttori, non per offrire le migliori competenze, ma per servire gli appetiti di partiti religiosi”.
Scontro sulla sanità umbra,
la replica del centrodestra
Il buco di bilancio
In questo quadro, emerge preoccupante la situazione dei conti della sanità umbra. Con un buco, denuncia il Pd, stimato “tra 40 e 80 milioni”. Certo, ci sarà da verificare la situazione contabile alla luce delle spese e dei trasferimenti eccezionali legati alla pandemia.
Rischio assunzioni e tasse
Ma intanto il rischio denunciato dal Pd è che, nel caso in cui si renda necessario un piano di rientro, si attuerà il blocco delle assunzioni (in un sistema già sotto organico) e degli investimenti. Con un conseguente aumento al massimo delle aliquote Irpef e Irap su cittadini e imprese.
Le richieste del Pd
Il Pd, come spiegato da Bori e dalla capogruppo Simona Meloni, chiede formalmente chiarezza sui conti. E, nel caso venga confermato il buco milionario, le dimissioni dell’assessore Coletto. E poi azioni che rendano la sanità pubblica realmente accessibile senza favorire il privato. Nel mirino finiscono ancora una volta le liste d’attesa e le prestazioni non erogate.
Pnrr, fondi europei e sviluppo economico
Meloni evidenzia anche ritardi e rischi legati alle mancate misure di stimolo all’economia. Con l’incognita su Pnrr e fondi comunitari, anche a seguito delle dimissioni di Reboani. Ma anche la stasi della Giunta sulle politiche attive del lavoro e a sostegno delle imprese. Che ora rischiano di essere appesantite, come le famiglie, da un eventuale aumento al massimo delle aliquote fiscali.
Anche in questo caso, in assenza di risposte adeguate, il Pd chiede le dimissioni dell’assessore, Michele Fioroni.
“Sempre che non le chiedano prima i partiti di maggioranza…” chiosa Bori.