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Appalti Trenitalia, c'è anche un'azienda di Perugia nel “cartello della fratellanza”

Ventidue persone sono state arrestate in tutta Italia nell'ambito di un inchiesta della Procura di Firenze, su appalti truccati di Trenitalia. Complessivamente sono 27 le ordinanze emesse, tutte ai 'domiciliari'. La Polizia Ferroviaria di Bari ha arrestato uno dei presunti 'vertici' dell'organizzazione, Luciano Marzullo, imprenditore barese di 65 anni, coamministratore e contitolare dell'industria metalmeccanica Meis, specializzata in riparazioni di macchine elettriche rotanti con stabilimento nella zona industriale di Modugno.

Il cartello della fratellanza – L'arresto e' stato operato in esecuzione di un'ordinanza del gip di Firenze a carico di 21 tra imprenditori del settore ferroviario e un dirigente di Trenitalia. Il provvedimento completa quelli del settembre 2011, con i quali, assieme ad altri imprenditori, era finito agli arresti domiciliari “la mente” della Meis, il coamministratore responsabile Guglielmo Del Vecchio, di 60 anni. Anche Marzullo però, secondo le nuove indagini della Polizia Ferroviaria avrebbe pienamente fatto parte del “Cartello della Fratellanza” o “Tavolo” un vero e proprio oscuro “sindacato di blocco” costituito da diverse imprese del settore delle forniture di beni e servizi ferroviari.

Anche Perugia nell'inchiesta – Tra le città coinvolte nell'inchiesta c'è anche Perugia. Sarebbe nelle provincia copoluogo una delle imprese di beni e servizi ferroviari appartenente al Cartello , imprese (radicate, oltre che a Modugno, nelle province di Milano, Torino, Vicenza, Pordenone, Firenze, Prato, Fermo, e appunto anche Perugia, Caserta, Napoli e Salerno) che avevano mano libera grazie alla complicità di dirigenti e funzionari infedeli e corrotti di Trenitalia. Questi ultimi, contro compensi variabili, avrebbero fornito agli imprenditori disonesti notizie riservatissime sugli appalti e le offerte e, con modalità di vero e proprio spionaggio industriale, sarebbero riusciti a passare perfino le chiavi d'accesso ai sistemi informatici riservati dell'azienda ferroviaria.

Gare truccate – Di fatto le gare pubbliche erano sistematicamente oggetto di una previa spartizione, governata sul “tavolo” esclusivo degli associati a delinquere che, proprio in provincia di Bari, trovavano il loro centro organizzativo nel sodale del Marzullo e coamministratore della Meis di Modugno,Guglielmo del Vecchio. Del Vecchio, infatti, sarebbe stato il “referente” o “coordinatore” delle spartizioni tra tutte le aziende partecipanti al patto criminale. La sua organizzazione era riuscita sostanzialmente ad ottenere il controllo totale e la spartizione di gare di elevatissimo valore economico complessivo. Si è creato un sistema di concorrenza solo apparente tra le aziende legate dal patto spartitorio, con estromissione degli imprenditori onesti dagli appalti di Trenitalia.