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Appalti stradali per il terremoto, Confartigianato Umbria all’attacco

“Le gare per la realizzazione di infrastrutture stradali, bandite tanto da Anas quanto dalla Provincia di Perugia, si sono rivelate off limits per le piccole e le micro imprese”. Questa la denuncia del segretario regionale Confartigianato Umbria Gianluca Tribolati. Il riferimento è agli appalti per i lavori di messa in sicurezza delle arterie stradali (come la Ss 685 Tre Valli Umbre) a seguito degli eventi sismici che hanno interessato l’Umbria, come da bandi pubblicati nel primo semestre di quest’anno.

Nello specifico, per interventi alquanto onerosi, come l’installazione di reti paramassi su pareti compromesse dall’azione del terremoto, non si è proceduto ad una suddivisione in lotti dell’appalto, impedendo così a ditte con modesto numero di personale di aggiudicarsi il lavoro. “Visti i considerevoli importi in gioco (parliamo di circa 2 milioni/km per appalti aggiudicati secondo il criterio del prezzo più basso) – chiosa Fiorello Fioretti  di Anaepa Confartigianato imprese Umbria – sarebbe stato forse più opportuno frazionare gli interventi”. 

Così facendo invece le stazioni appaltanti hanno proceduto in violazione all’art.51 del Codice degli appalti: “Nel rispetto della disciplina comunitaria in materia di appalti pubblici, sia nei settori ordinari che nei settori speciali, al fine di favorire l’accesso delle microimprese, piccole e medie imprese, le stazioni appaltanti suddividono gli appalti in lotti funzionali [… ]Le stazioni appaltanti motivano la mancata suddivisione dell’appalto in lotti nel bando di gara o nella lettera di invito[…]”.

Anas ha motivato la mancata suddivisione in lotti con “caratteristiche emergenziali dell’intervento e per la circostanza che i lavori in appalto prevedono il ripristino delle condizioni ex-ante rispetto ai danni causati dagli eventi sismici alla viabilità, la cui realizzazione consente l’agibilità e il ripristino della funzionalità dell’intera tratta”. Così ad aggiudicarsi il lavoro sono state perlopiù imprese di fuori regione, mentre alcune umbre si sono ritrovate a lavorare in subappalto. L’Anaepa-Confartigianato Umbria, nell’interesse degli imprenditori locali, continuerà a vigilare sul fenomeno.