Il processo alla “cricca” degli appalti per il G8 e i Grandi eventi passa a Roma, tutto tranne il capo 'A' di imputazione che riguarda l'imprenditore Diego Anemone, Angelo Balducci, Emmanuel Giuseppe Messina ed Edgardo Azzopardi. Lo ha deciso il tribunale collegiale di Perugia, che ha accolto le eccezioni di incompetenza territoriale depositate dalle difese degli imputati.
La parte del processo che resta a Perugia è quella che riguarda la rivelazione ed utilizzazione di segreti d'ufficio contestato in concorso ad Anemone, Balducci, Messina e Azzopardi per le rivelazioni fornite dall'ex procuratore aggiunto di Roma Achille Toro ad Anemone e Balducci “direttamente ed indirettamente” sulle inchieste che li riguardavano a Roma e a Firenze. Questo troncone del processo proseguirà nella prossima udienza, fissata per il 22 gennaio prossimo.
Il resto degli atti passerà, invece, al tribunale di Roma. Qui verranno giudicati a vario titolo per i reati di corruzione, corruzione in atti giudiziari, favoreggiamento e favoreggiamento della prostituzione, tra gli altri, l'ex capo della protezione civile Guido Bertolaso, l'ex provveditore alle opere pubbliche Fabio De Santis, il funzionario pubblico Mauro della Giavampaola, l'ex commissario straordinario ai mondiali di nuoto a Roma Claudio Rinaldi. Ma anche gli stessi Anemone e Balducci per gli altri capi di imputazione.