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APPALTI FS, ESPLODE LA RABBIA DEI LAVORATORI CHE IERI MATTINA HANNO OCCUPATO I BINARI DELLA STAZIONE DI FOLIGNO (Foto TO ® )

Cresce la tensione fra i lavoratori coinvolti dagli appalti Fs, che ieri mattina si sono riuniti alla stazione ferroviaria di Foligno per l'assemblea indetta dalle segreterie regionali di Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt Uil, Salpas Orsa, Ugl trasporti e Fast Ferrovie. La giornata era iniziata con un sit-in di protesta sotto gli uffici dell'Omc (ex Ogr), al quale il personale Fs non è stato autorizzato a partecipare, per poi spostarsi lungo i binari della stazione. Al centro della questione ci sono i cosiddetti “servizi ferroviari ed affini”, cioè la pulizia dei treni e servizi accessori legati all'ex Ogr. I partecipanti all'iniziativa sono stati circa una cinquantina, tutti determinati a rivendicare i propri diritti. Fra il suono dei fischietti ci sono state anche urla di rabbia, contro una condizione che sta diventando insostenibile. Dal 2002 il problema degli appalti si è fatto sempre più grave, mettendo in pericolo posti di lavoro e retribuzioni di oltre 150 dipendenti in tutta la regione. La rapida alternanza di società ed aziende appaltatrici è stata accompagnata da gare al massimo ribasso, arrivando a tagli sul costo del lavoro superiori al 30%. Pare che Cpma, l'azienda che attualmente gestisce i servizi di pulizia, abbia già fatto slittare il pagamento delle prime due mensilità dovute, versando ai lavoratori solo un acconto per il terzo mese di stipendio. Questa situazione danneggia intere famiglie, soprattutto nel caso in cui entrambi i coniugi sono sottoposti alle medesime condizioni contrattuali. Inoltre rimangono ancora in sospeso alcune spettanze concernenti i rapporti con le precedenti aziende appaltatrici. Sembra poi che 17 persone siano sull'orlo del licenziamento, per via di esuberi annunciati dalla Cpma.
La riposta da parte dei sindacati è univoca. “Chiediamo soluzioni rapide, con un intervento forte da parte di Trenitalia e la revisione generale degli appalti ferroviari – spiega Marco Bizzarri, della segreteria Filt Cgil – c'è bisogno di certezze sul rispetto della clausola sociale e garanzie contrattuali”.
Per Alessandro Emili, segretario regionale della UIL trasporti, “il problema è il bando di gara, che incide sul costo del lavoro. Non è un fatto momentaneo – continua Emili – se le cose non cambieranno fra qualche mese ci ritroveremo allo stesso punto. Il 21 e 22 luglio parteciperemo allo sciopero nazionale dei traporti, per chiedere la modifica delle leggi sul massimo ribasso”.
“Contestiamo a Trenitalia il fatto di non pagare le ditte appaltatrici, ma anche quest'ultime hanno delle responsabilità, facendo lavorare il personale senza avere liquidità per pagare gli stipendi – dice Maurizio Marsili, segretario regionale Salpas Orsa – ormai la situazione sta diventando drammatica, alcune famiglie fanno fatica a comprare da mangiare per i propri figli”.
Il responsabile regionale Fit Cisl, Gianni Martifagni, afferma: “Stiamo portando avanti questa battaglia in un clima di esasperazione. Condividiamo le ragioni della protesta di stamattina ma siamo di fronte ad un problema nazionale. Stiamo promuovendo in Umbria un sistema diverso per gli appalti – prosegue Martifagni – una modalità di svolgimento della gara che ponderi il costo del lavoro e che punti sulla qualità dei servizi offerti, piuttosto che sul minimo costo”.
Stefano Della Vedova, segretario regionale di Fast Ferrovie, non ha potuto essere presente all'assemblea di ieri mattina ma fa sapere, tramite un portavoce, di condividere le posizioni degli altri sindacati e di appoggiare la protesta.

(MAB)

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