di Carlo Ceraso e Martino Villosio
Qualcuno, a giudicare dai commenti rubati qua e là tra il pubblico dopo lo spettacolo (applauditissimo), avrebbe gradito un pizzico in più di grandiosità. Colpa forse anche del cielo, che solo un'ora prima aveva offerto sullo stesso palco una versione al naturale, piuttosto convincente, dello spettacolo evocato di lì a poco. Il favore che Melpomene, Tersicore, Talia, ed Euterpe hanno accordato a Giorgio Ferrara deve proprio aver fatto ingelosire il divino Zeus conosciuto anche come Giove Pluvio. Le muse della tragedia, della danza, della commedia e della lirica sono state quest'anno quanto mai benevole col direttore, si sono rivisti teatri pieni come non accadeva da tempo.
In compenso ieri sera in Piazza Duomo l'attesissimo spettacolo Apokàlypsis, libretto e musica di Marcello Panni, è stato funestato dall'ennesimo temporale. Proprio alle nove di sera, quando tutto era pronto, il cielo si è squarciato rovesciando sul palco quotidiana dose di rancore divino. Forse sarà stata la potente intercessione di S. E. Monsignor Gianfranco Ravasi, curatore del progetto, autore e lettore di alcune parti di commento, a permettere che la furia degli elementi si placasse di lì a poco e consentisse l’avvio dello spettacolo con un sopportabile ritardo. Poco male, visto che i posti erano praticamente tutti occupati e alcune improvvise folate di vento, che scompigliavano i … continua – clicca qui