Assisi

Anziani maltrattati in una struttura dell’assisano, il processo partirà a fine 2019: in undici nei guai

Non partirà prima della fine del 2019 il processo a carico di undici persone per maltrattamenti sugli anziani in una comunità dell’assisano (a Torchiagina di Assisi): il gup ha fissato la prima data dell’udienza, il 13 dicembre 2019. Il processo si aprirà per il titolare della struttura, difeso dall’avvocato Luca Gentili (secondo cui “L’impianto accusatorio è tutt’altro che solido; alcune accuse saranno smontate nel corso del processo”), e dieci soci-lavoratori con mansioni di operatori socio-assistenziali. Dodici invece le parti offese, cui si aggiungono i prossimi congiunti di una paziente nel frattempo deceduta.

L’indagine, coordinata dal pm Michele Adragna e condotta dai carabinieri del Nas di Perugia all’epoca guidati dal maggiore Marco Vetrulli, era scattata a seguito di un esposto anonimo in cui furono denunciate le gravi e presunte violenze cui erano sottoposti gli ospiti della struttura.


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L’inchiesta – anche con intercettazioni ambientali e riprese video pei i fatti contestati che vanno da aprile 2014 ad aprile 2016 – aveva permesso di accertare  presunti maltrattamenti e violenze di ogni tipo a danno degli ospiti, con problemi fisici e psichici, della casa di riposo: undici in totale le persone indagate (ma l’inchiesta, era il 2016, portò all’arresto di sei persone, poi liberate; si trattava di cinque operatori e del titolare della struttura, i primi per maltrattamenti e l’altro per non aver adeguatamente vigilato), che avrebbero maltrattato i pazienti attraverso un “costante” ricorso alla violenza fisica e ad atti di afflizione psicologica, come le punizioni in caso di trasgressione di norme interne. In particolare, i pazienti sarebbero stati lasciati “senza pasti”, presi a “calci pugni e bastonate” e fatti rigare dritto con comportamenti “feroci”, ad esempio costringendoli in piedi contro un muro o costretti a lavarsi i denti in una tinozza comune tenuta fuori dal centro. Tutti atti – secondo la procura inconciliabili con fini educativi e causa solo di “sofferenze fisiche e morali”.