Ha definito gli agenti che sono riusciti a “salvarla” quando si sentiva “morire” un “dono dal cielo”. E ha ringraziato l’operatore della sala radio che “è stato in grado di capirla e consolarla nei momenti di grande difficoltà avuti nel pomeriggio”. Non ci sono solo furti e atti criminali, e controlli anti assembramenti o stradali, nell’attività del commissariato di Assisi. Ci sono anche, e per fortuna, piccole storie di umanità come quella che ha visto protagonista una anziana di 86 anni, che ha chiamato il 113 perché “si sentiva morire e non ce la faceva più”.
Gli agenti del vicequestore aggiunto Francesca Domenica Di Luca, ovviamente, si sono precipitati sul posto. E per fortuna non c’era una vittima di violenza o una situazione irrisolvibile. Con grande empatia, i poliziotti hanno capito che l’anziana donna si era spaventata “solo”, un solo che per un’86enne è magari tutto, perché non riusciva a contattare telefonicamente una signora. Un’amica, più che una badante, che oltre ad occuparsi delle faccende di casa, assisteva l’86enne nell’assunzione di numerose medicine.
E così, mentre uno degli agenti è rimasto vicino alla donna, l’altro ha localizzato l’amica dell’anziana “che – recita la nota della Questura – alla vista dell’amica si rasserenava immediatamente, tranquillizzata dal fato che ora poteva assumere con tranquillità la propria consistente terapia”. La donna, che risiede a Cannara, si è staccata “con grande difficoltà” dagli agenti del commissariato di Assisi, “un dono del cielo” che “…l’avevano salvata..”. Un intervento che rientra dunque tra quelli del Progetto Enea della Questura di Perugia, dedicato in prevalenza alle esigenze e difficolta della fascia degli anziani, in casi come questi ha posto in essere un altissimo livello di vicinanza al cittadino in difficoltà, riuscendo a disinnescare uno status psico emozionale che, lasciato alla deriva, avrebbe potuto sfociare in epiloghi ben più drammatici.