Renata Kette, di 53 anni è sottoposta a fermo come indiziata del delitto della settantaduenne Danielle Claudine Chatelain. Il trasferimento in carcere è avvenuto al termine di un lungo pomeriggio trascorso in Questura, da quando questa mattina, (intorno alle 11.30) è avvenuto il ritrovamento del cadavere dell’anziana di origini svizzere. E’ stata la stessa indagata a dare l’allarme e a far accorrere sul posto le forze dell’ordine. Poi, davanti al magistrato e alla presenza del suo avvocato la donna si è avvalsa della facoltà di non rispondere.
Ma Secondo l’accusa l’anziana sarebbe morta in seguito alle ferite riportate dopo essere stata malmenata dall’albanese, compagna della figlia della settantaduenne e morta in seguito ad una grave malattia. E non come si era appreso in un primo momento badante dell’anziana. Pare che la sospettata dopo la perdita della compagna avesse continuato a far visita alla di lei anziana madre. L’avvocato Sashia Soli, difensore dell’indagata al momento ha preferito non commentare la vicenda e la posizione della sua assistita limitandosi a dire che vi sono ancora molti aspetti da chiarire.
Non è ancora chiaro cosa sia esattamente successo stamani nell’abitazione. Al momento non sarebbe stata formulata una contestazione specifica del fatto. Le ferite riscontrate sul corpo della vittima, in particolare sul tronco, sarebbero state comunque considerate non compatibili con una caduta accidentale dalle scale. Si tratterebbe di una lite finita male. Tutto da stabilire se configurabile nel perimetro dell’omicidio volontario oppure del preterintenzionale. L’autopsia ancora non fissata potrà chiarire molti aspetti compresi quelli delle supposte percosse. Poi sarà il giudice per le indagini preliminari ad ascoltare l’indagata ora in carcere.