E’ un 2016 amaro, quello appena iniziato, per gli abitanti di Padule e i membri del Comitato No Antenna. Il nuovo anno ha infatti riportato le ruspe, ancora una volta, nel cantiere della zona industriale, sito dove dovrebbe ormai sorgere, quasi certamente, la tanto discussa antenna telefonica della Wind.
I lavori sono infatti ripresi negli ultimi giorni dell’anno, dopo che il Tar, sollecitato dal ricorso della compagnia, ha sospeso l’ordinanza del sindaco di Gubbio Stirati, emessa lo scorso 17 dicembre per bloccare l’avanzamento dell’installazione. In attesa della pronuncia definitiva del Tribunale regionale il prossimo 13 gennaio, dunque, gli operai hanno tranquillamente ripreso a scavare per realizzare il traliccio di 27 metri con le sue 9 antenne.
Fortissima la delusione del comitato No Antenna, arrivato addirittura a raccogliere oltre 1.300 firme contro l’installazione e reduce da tantissime manifestazioni e iniziative (non ultime la passeggiata di protesta e il Consiglio comunale aperto) che a questo punto sembrerebbero essere state inutili. I membri del sodalizio hanno dichiarato, in una nota, che “l’ordinanza del sindaco è risultata essere un evidente contentino per calmare gli animi“.
Il comitato, ormai furioso contro l’Amministrazione comunale, ha anche aggiunto che nell’ordinanza non vi fosse “nessuna assunzione di responsabilità. Più comodo e meno rischioso è stato per il sindaco invocare motivi futili e legalmente inconsistenti come l’ordine pubblico o i rischi per i pacemaker”. “Abbiamo combattuto una guerra lunga, dispendiosa e psicologicamente snervante – hanno concluso i cittadini – Siamo incappati in dinamiche assurde, ci siamo imbattuti in bugie gigantesche e in verità mai dette. Abbiamo lottato contro la nostra amministrazione”.