Foligno

Antenna Corvia, interrogazione sulla piattaforma: “Manufatto abusivo?”

Alla luce dell’evoluzione della questione dell’antenna di Corvia, con la diffida a continuare i lavori arrivata dll’amministrazione comunale alla ditta, i consiglieri comunali Mario Gammarota (Foligno 2030) e David Fantauzzi (M5S) tornano alla carica per chiedere conto della piattaforma sulla quale l’impianto si sarebbe dovuto costruire.

La piattaforma è un abuso edilizio?

I due consiglieri intendono conoscere se l’opera oggetto della richiesta di autorizzazione, realizzata in località Corvia, risulta essere un abuso edilizio. E poi se è stato accertato “come la ditta che ha realizzato il manufatto in questione, abbia potuto accedere al terreno per costruire la piastra fondale (opera di fondazione) e per le successive opere di completamento e manutenzione ordinaria e straordinaria?”.

La ricostruzione della vicenda

L’atto ispettivo si inserisce in un processo di mobilitazione delle minoranze che ha portato alla richiesta di accesso agli atti del 15 febbraio e alle dichiarazioni dell’assessore Cesaro e dei dirigenti comunali in Commissione controllo e garanzia. “In data 22/07/2022 – scrivono Gammarota e Fantauzzi la ditta INWIT Spa ha presentato l’istanza prot. n. 49138 avente ad oggetto “Realizzazione nuova infrastruttura di comunicazione elettronica e predisposizione per futura ospitalità SRB per telefonia cellulare” in Loc. Corvia (Via Monte Lagarella 10-12) su un determinato terreno; la INWIT Spa ha trasmesso la comunicazione di inizio lavori ricevuta dal Comune di Foligno al prot. 88796 del 15/12/2022; trattandosi di realizzazione di infrastruttura tecnologica ad uso pubblico (art 44 D.lgs 207/2021), assimilabile ad opere di urbanizzazioni primarie a cui si applica la normativa vigente e la disciplina edilizia e urbanistica“.

Focus sugli inadempimenti contestati

I lavori sono iniziati quindi entro il mese di dicembre 2022 e nel terreno è stato realizzato un manufatto, una piastra fondale recintata. “I cittadini residenti della zona si sono accorti del nuovo manufatto individuando con precisione il terreno e le vie “private” di accesso ad esso dalla strada pubblica. Il 15 febbraio stava per essere installato dalla ditta un palo di altezza e diametro considerevoli. Lo stesso giorno, proprio in prossimità del sito in questione, è stata notificata alla ditta una comunicazione del Comune di Foligno, di diffida a continuare i lavori per il mancato rispetto di alcuni requisiti e l’assenza di adempimenti importanti al fine della formazione del silenzio assenso per l’inizio dei lavori e la realizzazione dell’opera. Tra i vari inadempimenti viene contestata la proprietà del terreno in cui insiste il manufatto in oggetto, in quanto non risulta di proprietà di chi ha realizzato l’opera. Tale terreno non risulta neanche avere accessi pubblici da garantirne il passaggio di terzi, per altro con mezzi pesanti e strumenti idonei alla realizzazione di una piastra fondale recintata“. Da qui l’interrogazione e i quesiti, per una vicenda che è destinata a far discutere.