Torna attuale lo scottante argomento riguardante l’installazione di una antenna (ripetitore) di 30 metri, richiesta da una importante compagnia telefonica, nel Comune di Monte Santa Maria Tiberina, osteggiata praticamente da tutta la popolazione del borgo.
La vicenda è stata portata nella riunione odierna della Seconda Commissione, presieduta da Valerio Mancini, nella quale sono stati invitati, in audizione, il sindaco del Comune Letizia Michelini, il direttore di Arpa Luca Proietti e due rappresentanti del Comitato cittadino Marianna Cassini e Giovanni Procelli.
Da parte del Comitato è stato ribadito un secco ‘no’ alla realizzazione di un manufatto di 30 metri alle porte del piccolo borgo medievale. Il sindaco Michelini ha assicurato che sta facendo “tutto il possibile per trovare una soluzione alternativa, già individuata, e che a breve avrà luogo un confronto con la compagnia telefonica interessata”.
È stato lo stesso sindaco a ricostruire le tappe del progetto, presentato lo scorso ottobre e su cui il Comune ha espresso dapprima parere negativo, poi cambiato dopo un ricorso della stessa Compagnia telefonica, dopo un parere legale chiesto dall’Ente montesco in proposito. Sul progetto c’è anche il parere positivo di Arpa, un “parere prettamente tecnico rispetto all’impatto elettromagnetico” come ha precisato il direttore Proietti.
Rispondendo ai rappresentanti del Comitato, il sindaco Michelini ha
assicurato che farà di tutto per scongiurare l’installazione dell’antenna, informando tutti di aver individuato una proposta alternativa presso la Torre campanaria, di proprietà comunale, dove nel 2014 un’altra
Compagnia aveva installato un ripetitore. Su questa ipotesi sembra ci sia la disponibilità dell’azienda a valutare la situazione, che sarebbe ovviamente molto meno impattante. A breve ci sarà anche un
sopralluogo tecnico. Tuttavia, come ha anche assicurato il direttore di Arpa,
“non si tratterebbe di una antenna di tecnologia 5G, ma tradizionale“.
Il primo cittadino ha rimarcato la necessità di un Piano regionale per la
localizzazione di antenne sul territorio. Ha comunque fatto sapere che darà
vita ad una Commissione comunale ad hoc per predisporre localmente un piano in proposito. “L’aspetto paesaggistico e salutistico – ha detto – è tra gli interessi principali da tutelare in modo assoluto”.
Vincenzo Bianconi (Gruppo Misto) ha rimarcato la necessità di “tutelare la
qualità della vita e dell’ambiente” e sul tema 5G ha invitato la Commissione a “dare luogo ad un approfondimento della materia che merita un
dibattito serio e razionale”. Per Michele Bettarelli (Pd) l’argomento 5G
riguarda il mondo intero e per questo serve un indirizzo europeo e nazionale sulla questione. Thomas De Luca (M5S) ha chiesto di guardare la situazione regionale nella sua completezza, sottolineando la “necessità di dare agli amministratori locali gli strumenti giusti per affrontare la questione“. Daniele Carissimi (Lega) ha definito il tema “controverso. Bisogna trovare un seppur difficile equilibrio tra iniziativa economica e tutela della salute, tenendo conto però che la salute rappresenta una preminenza statuale”.
Il presidente Mancini nel sottolineare l’esigenza di coprire adeguatamente tutti i territori regionali con le tecnologie già esistenti prima di pensare al 5G, ha assicurato che “la Commissione seguirà attentamente l’evolversi della situazione di Monte Santa Maria Tiberina e darà corso, nelle prossime settimane, alle indicazioni emerse circa un Piano regionale per la collocazione delle antenne e agli approfondimenti necessari per la tecnologia 5G che ad oggi, come ha dichiarato lo stesso direttore di Arpa, non è presente in Umbria”.