Todi

“Anni di piombo e di tritolo”, a Todi un incontro-dibattito con Vladimiro Satta e Andrea Possieri

Nel pieno del dibattito nazionale aperto dall’intervento dell’ex presidente del Consiglio Giuliano Amato, prima sulla strage di Ustica e poi su quella di Bologna, arriva a Todi un incontro, in programma sabato 9 settembre, alle ore 17:00, nella Sala del Consiglio dei Palazzi comunali di grande interesse sul tema.
Titolo: “Anni di piombo e di tritolo: come leggerli, come interpretarli”, con una lectio magistralis di Vladimiro Satta, storico contemporaneista, in dialogo con Andrea Possieri, professore associato del dipartimento di scienze politiche dell’Università di Perugia.

Introdotto dai saluti del Sindaco di Todi Antonino Ruggiano, il dibattito sarà moderato da Umberto Berlenghini, saggista e nello staff di direzione della comunicazione Rai, e di Roberto Donati, ricercatore indipendente, al quale si deve principalmente l’organizzazione dell’iniziativa.

Al centro dell’incontro gli anni che vanno dal dicembre 1969, con l’esplosione della bomba a piazza Fontana a Milano, alla fine degli anni Ottanta. I cosiddetti, appunto, “anni di piombo”, uno dei periodi più duri della vita sociale e politica del Paese, protagonisti di tante ricostruzioni giornalistiche, tra cui quella di Sergio Zavoli nella sua “La notte della Repubblica”.

“Non sarà facile – anticipa Roberto Donati – confinare la trattazione dentro solo i due decenni ed eludere il prima e il dopo, così come spazio troveranno casi simbolo come l’omicidio Moro, la strage di Bologna e quella appunto di Ustica, di cui tanto si parla in questi giorni”.

“L’obiettivo che ci siamo prefissi – aggiunge Umberto Berlenghini – non è quello di svelare verità sconvolgenti ma di avviare una riflessione che consenta, a tanti anni di distanza, una lettura informata di quel periodo“.

Proprio per l’impostazione dell’incontro, gli organizzatori hanno inteso rivolgere il convegno anche alle generazioni più giovani, a partire da quelle degli attuali studenti, al fine di approfondire con loro argomenti che tornato ciclicamente di attualità senza che spesso tutti abbiano piena consapevolezza di quelle vicende e del contesto storico nel quale maturarono.