Alessia Chiriatti
Perugia aspetta di capire chi sarà, o quali saranno, i candidati sindaco in casa Pd per le elezioni del 25 maggio. La risposta in realtà potrebbe arrivare già sabato: la domanda, invece, è primarie si, o primarie no. L'ex parlamentare del centro-sinistra Anna Rita Fioroni, dopo aver annunciato la sua disponibilità a candidarsi, le aveva già chieste con una lettera indirizzata alla segreteria comunale. Durante un'intervista a Tuttoggi.info, ha così chiarito la sua scelta di scendere in campo: “Innanzitutto ho pensato che fosse necessario avviare il percorso per le primarie per recuperare la partecipazione dei cittadini e rafforzare la nostra proposta politica”. Poi ha snocciolato altre questioni: welfare, sicurezza, cultura, rifiuti. Il tutto in una visione in parte in linea con chi vorrebbe vedere Perugia tornare ai tempi d'oro. Ecco l'intervista integrale.
Preferirebbe che il candidato sindaco fosse nominato dopo le primarie?
“Io sono disponibile a presentare la mia candidatura, ma spetta solo al Partito, con l'assemblea comunale dare il via alle primarie. Bisogna capire se si faranno o meno, io spero di sì. Le primarie sono il segno distintivo dell'agire politico del nostro partito, il nostro modello. Si fanno a livello nazionale, non vedo perché non farle a quello locale. Credo nel confronto perché è solo così che possiamo arrivare ad una proposta politica convincente e condivisa. Non ci sono altre strade, si rischia di perdere il contatto con gli elettori. In un momento difficile come questo dove le persone si allontanano sempre di più dalla politica perché stanche e disilluse, noi dobbiamo coinvolgere i cittadini con le loro idee. Insieme dobbiamo ridare entusiasmo alla parola politica”.
Qual è la soluzione per risolvere problemi come la sicurezza, il lavoro e i rifiuti a Perugia?
“Bisogna presidiare meglio il territorio, aumentando i controlli. Ci vuole una presenza fisica, reale. Non solo nelle zone più in vista come Piazza IV novembre o Corso Vannucci, ma anche nei vicoli bui, dove ogni giorno si manifestano episodi di microcriminalità. Lo stesso vale per le zone periferiche più a rischio sicurezza. Come? Per esempio aumentando il numero dei sistemi di videosorveglianza e l’illuminazione pubblica. Bisogna certo rendere facile la vita per i cittadini che non devono aver più paura di tornare a vivere il centro storico. Per questo vedo con favore le associazioni che si ripropongono di far rivivere il loro quartiere con iniziative culturali e ludiche. Per quanto riguarda il lavoro, il Comune può e deve favorire l’occupazione con un rilancio economico che passa anche attraverso la creazione di condizioni di contesto favorevoli alle imprese. Troppo spesso le imprese sono vessate da una burocrazia bizantina piena di regole da sfoltire o da una cattiva e sbagliata modalità di applicazione che blocca lo sviluppo. Anche il Comune deve fare la propria parte aumentando l'informatizzazione e razionalizzando i costi di gestione. Per quanto riguarda i rifiuti al momento il vero problema è la chiusura del ciclo. Dobbiamo scegliere la soluzione che garantisca maggiore efficienza ma soprattutto sostenibilità ambientale. La cosa più importante è che siano i perugini a scegliere le sorti dei propri rifiuti in un percorso di vera partecipazione”.
Come commenta l’affermazione di Boccali secondo la quale esiste un progetto per la creazione di una nuova linea di minimetrò?
“Innanzitutto concentriamoci prima su come far funzionare bene la linea attuale, incrementando e favorendo il suo utilizzo. Non dimentichiamoci che è un importante servizio per il centro storico Bisogna invertire questa tendenza della riduzione dei ricavi della biglietteria”.
La sua esperienza in Senato è stata importante anche nell’ambito della comunicazione. Come si sviluppa il suo progetto “Idea Umbria”?
“Sono stata Senatrice dal 2008 al 2013, con il 96.78% delle presenze. Sono stata la prima firmataria di 9 disegni di legge e relatrice della legge sulle professioni intellettuali non organizzate in ordini o collegi. Mi sono anche occupata di liberalizzazioni (con particolare attenzione al mercato energetico, assicurativo e bancario), commercio, tutela dei consumatori e supporto alle famiglie. Sono stata membro della 10ª Commissione permanente (Industria, Commercio e Turismo), della Commissione straordinaria per il controllo dei prezzi e del comitato per l'efficienza energetica del Senato.
Ora ho ripreso la mia attività di libera professionista. Prima dell’incarico politico, ho lavorato presso il Gruppo Grandi Magazzini Fioroni Spa, importante realtà della Grande Distribuzione Organizzata del centro Italia, ricoprendo vari ruoli all’interno di Confcommercio provinciale e del Gruppo Giovani nazionale.
Ma ho anche insegnato materie giuridiche all’Università per Stranieri di Perugia e tenuto un corso di “Diritto e legislazione alimentare” alla Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Perugia. Da alcuni anni presiedo l’Università dei Sapori della mia città. Si tratta di un progetto territoriale innovativo, che fa incontrare cultura e tradizione enogastronomica con l’alta formazione professionale. Idea Umbria invece è una piattaforma web che si propone di stimolare e promuovere la riflessione della comunità locale su cinque temi: ambiente, amministrazione pubblica (governance, etica e diritti, lavoro e sviluppo economico. Ogni cittadino può contribuire proponendo la propria idea o votando quelle di altri. Per farlo basta cliccare www.ideaumbria.it e iscriversi. Sono il presidente dell'associazione Idea Umbria – La regione che fai tu”, l'associazione che il 22 novembre ha lanciato questo progetto. Insieme al vicepresidente Andrea Violetti e Simone Pastorelli, responsabile della comunicazione, ci poniamo l'obiettivo di risolvere i problemi con risposte concrete, partendo dal basso. Noi crediamo che i luoghi siamo scatole vuote senza le idee e le voci di chi li vive. Per questo vogliamo riempirli con il contributo di tutti”.
Come comunicherebbe l’idea di Perugia2019 per renderla una candidatura vincente?
“Perugia deve tornare a dare l’immagine di una città piacevole e sicura. Un luogo dove storia, arte, musica, teatro, cultura s’intrecciano e si esprimano nella più assoluta libertà e sicurezza. Perugia deve respirare un’aria nuova. In questi ultimi anni ha dato l’immagine di “capitale della droga” io preferirei “campus della cultura”. Le biblioteche dovrebbero essere aperte fino a tarda notte. Almeno fino a mezzanotte rispetto alle 22.00 di adesso. Gli studenti dovrebbero avere più luoghi dove incontrarsi, rispettando sempre la quiete cittadina che però non deve essere un freno al divertimento e alla vitalità del centro storico. Bisogna rivalutare gli spazi abbandonati o mal gestiti, riempirli di eventi, concerti, ma soprattutto persone. Ci vuole anche una manutenzione ordinaria e straordinaria dell’arredo urbano. Basta sacchetti della spazzatura abbandonati davanti alla porta di casa e buche nelle strade. Il rilancio della nostra città passa da questo”.
Cosa pensa degli ultimi 5 anni di amministrazione perugina?
“Non condanno la gestione degli ultimi anni, sono stati difficili e altri ne verranno. Ora però ci vuole un cambio di passo. Ci siamo chiusi troppo spesso in logiche autoreferenziali è necessario dialogare al meglio con la città e i vari mondi che la vivono. Perugia deve tornare a essere la città leader dell'Umbria e del Centro Italia, un modello per altre realtà. Voglio una città che guardi in faccia le persone e non si chiuda in una torre d'avorio”.
Leggi anche:
Riproduzione riservata