Caccia Umbria

Animalisti in piazza: “Troppi cinghiali? Colpa dei cacciatori”

“Assassini, assassini, assassini” hanno gridato da piazza Italia, nei confronti dei cacciatori, gli animalisti che hanno partecipato alla manifestazione in difesa del cinghiale. Alcuni indossando magliette verdi con l’immagine di un cinghiale, altri con manifesti e slogan in difesa di questo animale.

Il Comitato cittadini per la sicurezza e la convivenza pacifica con i cinghiali ha sintetizzato, anche in alcuni cartelli, le proprie idee. Addossando ai cacciatori la colpa dell’aumento dei cinghiali e, conseguentemente, degli incidenti stradali e dei danni all’agricoltura. E questo perché, secondo le loro tesi, uccidendo la “matriarca” delle “famiglie di cinghiali”, si aumenta la riproddutività da parte delle altre femmine più giovani.

Ma comunque, la caccia viene definita una pratica ingiusta, perché si uccidono per “il gusto di sparare” (e questo è stato evocato anche Roberto Baggio, appassionato cacciatore) i “fratelli animali”. Ecco perché, da piazza Italia, nei confronti dei cacciatori sono state usate parole come “infami” e “vigliacchi”.

Ai cacciatori, poi, si attribuisce anche la diffusione della Psa, andando contro l’impostazione del piano straordinario nazionale, che ha aumentato le quote che le squadre dei cacciatori cinghialisti devono abbattere.

Appelli accorati contro la caccia, in cui si lamenta anche la scarsa presenza in piazza di chi vuole difendere gli animali.

In piazza Italia, avvertita da alcuni amici cacciatori della manifestazione ambientalista, si è presentata anche Manuela Puletti, consigliere regionale della Lega, da sempre vicina alle istanze del mondo venatorio e della pesca.

“Sono sempre stata aperta al dialogo, anche con chi ha idee diverse dalle mie – le parole di Puletti – ma sentirsi insultare e soprattutto sentire persone, che indossano maglie verdi con l’immagine di un cinghiale, chiamare ‘assassini’ i cacciatori mi sembra davvero intollerabile”.

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“Avvertita da alcuni amici cacciatori di quanto si stava accadendo ieri in piazza Italia a Perugia, e per cercare di comprendere le singolari proposte annunciate nel volantino di presentazione – spiega Puletti – ho raggiunto la piazza dove un gruppo di persone, non numeroso, stava manifestando, proprio sotto i Palazzi della Regione. Sapevo di arrivare in un ambiente ostile e lontano dalle mie idee, ma avevo curiosità di conoscere su quali basi si preferisce salvaguardare il cinghiale a scapito della sicurezza cittadina o sanitaria. Mi aspettavo tesi concrete, ma ho trovato propaganda e strumentalità tipico di quell’ambientalismo estremo che oggi sostiene il candidato alla Presidenza della Regione Proietti. Sentire dire che la caccia aumenta il numero dei cinghiali, o che sia l’attività venatoria stessa volano per la diffusione della Psa, o ancora che la caccia sia causa di incidenti stradali, mi ha fatto desistere dall’intervenire pubblicamente, perché i contenuti strumentali e l’effimera presenza numerica hanno riassunto perfettamente la situazione. Evidente l’intento della manifestazione quando i manifestanti hanno etichettato i cacciatori con aggettivi come ‘infidi’, ‘vigliacchi’, ‘infami’. Per poi urlare ‘assassini’. Qualche insulto è stato poi rivolto anche a me, come consigliere regionale che lavora a fianco dei cacciatori, ma non mi hanno scalfito minimamente. Non è la prima volta. Semmai è l’ennesima dimostrazione di cosa si nasconde in realtà dietro un presunto buonismo. Continua invece a sorprendermi come, di fronte ad un’emergenza umbra e nazionale qual è quella dell’eccessiva presenza dei cinghiali, si possano provare a diffondere tesi assurde al solo scopo di denigrare i cacciatori. E questo proprio quando, anche a fronte dell’emergenza Psa, le Istituzioni – conclude Puletti – stanno chiedendo l’aiuto dei cacciatori come fondamentali bioregolatori. Gli stessi che con la loro passione difendono le sane tradizioni e, nel caso dei cinghiali, il territorio, la nostra economia e la nostra sicurezza”.

Stavolta niente rischio di “scontro” fisico, come era avvenuto lo scorso inverno in occasione della manifestazione ambientalista contro l’emendamento Puletti sul transito dei mezzi a motore nei sentieri. L’esponente della Lega e gli organizzatori della manifestazione in difesa del cinghiale hanno lasciato la piazza, ciascuno per conto proprio. Ciascuno con le proprie idee, diametralmente opposte.