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Angelantoni e Siemens sfidano il mercato mondiale dell'energia con “Archimede Solar Energy”

Luca Biribanti
Massa Martana – Non chiamatelo fotovoltaico, ma di sicuro la nuova tecnologia sviluppata dalla joint venture Angelantoni-Siemens è destinata a giocare un ruolo da leader nel settore dell'energia sviluppata da fonti rinnovabili. È stato inaugurato questo pomeriggio, a Massa Martana, lo stabilimento di “Archimede Solar Energy” che produrrà i componenti necessari per l'installazione di centrali elettriche di grandi dimensioni. Tanto per avere un'idea di cosa si sta parlando facciamo qualche numero: la produzione inizierà con una capacità annua di 75 mila ricevitori, con una previsione di aumento fino a 140 mila ricevitori per una potenza di 300 Mw. Si stima che il progetto possa dare lavoro a 200 persone e a figure professionali ad alto profilo di specializzazione. Angelantoni-Siemens saranno i primi al mondo a produrre impianti commerciabili basati su ricevitori solari che sfruttano sali fusi, in un processo rivoluzionario sia da un punto di vista tecnologico, che d'impatto ambientale. Cerchiamo di spiegare in modo comprensibile come funziona il processo di creazione di energia utilizzando le parole con cui lo stesso Gianluigi Angelantoni ha illustrato il funzionamento del ciclo produttivo agli esperti del settore: “Non stiamo parlando di fotovoltaico. Questa tecnologia sfrutta i raggi del sole che vengono indirizzati su grandi specchi parabolici collegati a tubi speciali. All'interno di questi tubi si trovano i sali fusi che, riscaldati dal calore, raggiungono una temperatura di 550°, coefficiente necessario per portare allo stato fluido i sali. Una volta trasformato il contenuto dei tubi, questo entra in contatto con l'acqua che, ovviamente inizia a evaporare. È proprio questo vapore ad azionare le turbine che producono energia elettrica”. Detta così sembra quasi facile, ma dietro questo sistema ci sono anni di ricerca e di innovazione, ben 8. Dal 2003 l'Angelantoni aveva infatti iniziato una partnership con la tedesca Enea, unica azienda al mondo ad avere il brevetto per la produzione dei materiali di questi tubi che hanno l'incredibile qualità di resistere a temperature elevatissime senza disperdere il calore. Si tratta di un mix di vari elementi: acciaio stabilizzato al titanio, vetro, silicio e altri 'ingredienti' che ovviamente non verranno mai svelati. Al termine della collaborazione con Enea l'azienda di Massa Martana ha deciso di continuare a sviluppare la tecnologia applicata alla produzione di energia elettrica, giungendo oggi allo straordinario risultato di essere la prima al mondo a disporre della possibilità di produrre centrali che sfruttano questo sistema. “Siemens investe dove c'è eccellenza – ha dichiarato Federico Golla – a dimostrazione di quanto non sia vero che i capitali non arrivano in Italia: arrivano quando c'è capacità e competenza. Questa produzione costituisce un'importante opportunità nel settore delle rinnovabili”. Oltre alle qualità già dette, una delle peculiarità della produzione a sali fusi, è quella di poter conservare l'energia in appositi serbatoi di stoccaggio, ovviando così al problema della discontinuità del ciclo produttivo dovuto al buio o al maltempo. Inoltre non ci sono 'rifiuti pericolosi' da smaltire, visto che i sali fusi sono concime naturale. Al taglio del nastro della nuovo stabilimento erano presenti tutte le autorità della regione e neanche la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, ha voluto mancare questo importante appuntamento che proietta l'industria umbra nel mercato mondiale: “Questa è un dimostrazione – ha detto la Marcegaglia – di come il nostro paese abbia le competenze e le capacità per competere coi mercati internazionali”. Forfait dell'ultimo minuto del Ministro Romani che è rimasto a Roma perchè 'incastrato' nel voto di fiducia del governo.
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