Nella seduta di ieri (lunedì 29 maggio) del Consiglio comunale di Città di Castello, si è tornati a parlare del recupero dell’anfiteatro del Parco Alexander Langer, all’Ansa del Tevere.
“Una vexata quaestio. Da 25 anni è rimasto inutilizzato – ha detto presentando un’interpellanza Nicola Morini, capogruppo di Tiferno Insieme – Il parziale recupero delle gradinate è quasi terminato. Nelle linee programmatiche non è presente un chiaro riferimento: la Giunta ha un progetto di recupero? I recenti lavori superano i problemi di agibilità? Quali sono le destinazioni finali e i costi di manutenzione? Quanto è costato e quanti soldi serviranno ancora? Attualmente è una cattedrale nel deserto eppure il denaro investito è tantissimo. Si configura il danno erariale: soldi per una struttura che non è fruibile”.
“Abbiamo un progetto di recupero che è stato inserito nel progetto di rivitalizzazione del Parco fluviale del 2012 – ha risposto l’assessore al Patrimonio Monica Bartolini – Dopo il completamento dei lavori per l’idoneità al pubblico spettacolo e di riqualificazione urbana per le gradinate, ora è allo studio un bando pubblico per l’assegnazione dell’area. I lavori delle gradinate non sono legati all’agibilità ma a liberare ulteriori spazi, allo stato grezzo, per una migliore gestione”
L’anfiteatro non è mai stato inagibile. I costi finora sostenuti da Comune ammontano a 140mila euro per l’area sottostante le gradinate e 131mila euro per rifunzionalizzazione di Parco Langer
L’assessore Luca Secondi, che nella scorsa legislatura si era occupato della struttura, ha aggiunto che “il progetto ha interessato anche il Canoa club e il parco di Rignaldello. Per la gestione ci ispireremo a quest’ultimo, anche se il Parco Langer è molto più ampio e interessa Agenda Urbana, che nell’Ansa del Tevere ha una progettualità importante legata alla mobilità sostenibile”.
Nella replica Morini si è detto insoddisfatto della risposta: “I costi: un miliardo e 600 milioni di lire nel 1994, più 272mila euro al 2017 per il solo anfiteatro e non è finita. Dopo 25 anni non è usufruibile a fronte di tanto denaro pubblico. Tra collaudo e agibilità c’è una differenza. A suo tempo l’assessore Andreina Ciubini dichiarò il collaudo ma non l’agibilità perché all’interno mancavano gli impianti. Tutti sanno che l’anfiteatro non è usato. E’ un fallimento finanziario su un’opera pagata dai cittadini. Mi offende quando per il progetto si rimanda ad una delibera del 2012. Né la giunta né la maggioranza hanno un’idea. Non c’è una visione politica”.
Secondi è intervenuto dicendo che “la delibera del 2012 ci ha permesso di avere risorse europee. La volontà dell’Amministrazione è di individuare un soggetto gestore. Con il Parco di Rignaldello ha funzionato, coinvolgendo la società civile. Il collaudo non preclude all’agibilità: gli impianti non sono stati terminati e per lasciare al futuro soggetto gestore libertà di progettare, l’agibilità sarà congrua alle finalità individuate. Parliamone in commissione”.