Centinaia di persone accorse in piazza Carlo Urbani a Scheggino, venerdì 31 agosto, per assistere – seconda volta nella cittadina umbra – alla manifestazione jazz dedicata alle terre colpite dal sisma che coinvolge 4 regioni e centinaia di musicisti. Una conferma per il “palcoscenico naturale” dedicato al jazz, tra i più affascinanti d’Italia.
Serata piacevolissima che ha visto una eccezionale performance, fuori programma, di Paolo Fresu. Il testimonial e direttore artistico de “Il jazz italiano per le terre del sisma” è stato un vero regalo inatteso per il concerto a Scheggino, dove con Fresu ha cantato Ada Montellanico e suonato il quartetto formato da Fabio Giachino al pianoforte, Jacopo Ferrazza al basso e contrabbasso e Ruben Bellavia alla batteria.
Ma il vero clou della serata è stato proprio il concerto di apertura della maratona musicale organizzata da Silvia Alunni (Visioninmusica) con il sorprendente Tommaso Perazzo, insieme al suo trio formato da Giuseppe Romagnoli al contrabbasso e Marcello Cardillo alla batteria.
Una formazione di giovanissimi musicisti (età media 20 anni) con studi presso il Conservatorio di Amsterdam, dove Perazzo ha assemblato e perfezionato una sapiente gestione della tastiera. Un pianismo evoluto e di grande fascino al punto da convincere la qualificatissima giuria del Premio Internazionale Massimo Urbani, stravinto da Perazzo lo scorso mese di giugno. Nella stessa occasione l’artista ha anche vinto il Premio della Critica e il Premio del pubblico votante in sala.
Tutti i presenti a Scheggino hanno infatti subito capito che Perazzo è certamente stato il valore aggiunto della serata, con una performance intensa, morbida, non ostentata e senza bisogno di funambolismi circensi. Tecnicamente perfetto, il lirismo di Perazzo è frutto di un talento creativo di alto profilo in cui non sembrano trasparire forti influenze di altri stili. Un momento sicuramente emozionante, condiviso con l’imbrunire su Scheggino e l’illuminazione del borgo antico alle spalle dei musicisti.
A chiudere l’appuntamento in Valnerina, il quartetto capitanato dal sassofonista Claudio Jr De Rosa, con Alessio Busanca al pianoforte, Tommaso Scannapieco al contrabbasso e Luigi Del Prete alla batteria. Anche in questo caso una formazione in cui la presenza di Jr De Rosa (secondo classificato al Premio Massimo Urbani), ha dato un tocco di sfrontatezza che nel jazz diventa virtù.
Molto trasporto nelle parole di Paolo Fresu, in apertura di serata, che fin dal 2015, insieme al Comune dell’Aquila-Comitato Perdonanza, SIAE, NUOVO IMAIE, CAFIM e Federazione Nazionale “Il Jazz Italiano”, ha promosso un evento solidale incredibilmente unico: “crediamo che queste giornate per tutti abbiano un significato profondo, che mette insieme molte cose diverse – in primis la solidarietà – e che dimostra quanto la musica possa essere un linguaggio straordinario per la crescita delle nostre società e dei nostri territori, con un appello significativo nei confronti dei giovani. Non è un caso che sul palco di Scheggino siano stati scelti giovani talenti, anche perché l’Italia è uno dei paesi che dà più jazz di qualità del mondo ed è probabilmente il più ricco in materia di proposte musicali.”
“Per l’amministrazione comunale e per la comunità di Scheggino è stato un grande piacere ospitare un evento di così grande rilievo e pregio artistico per il secondo anno” ha esordito il sindaco, Paola Agabiti. “Questa è anche una manifestazione dall’elevato significato simbolico, perché unisce, attraverso il filo ideale della solidarietà, le popolazioni del centro Italia che ancora oggi stanno soffrendo gli effetti di quei tragici eventi sismici. Si tratta di un’iniziativa che si colora di un ulteriore valore: dobbiamo infatti prendere ad esempio quelle persone che vivono in quei territori e che non hanno chinato la testa, andando avanti con grande dignità e con la volontà di guardare al futuro con speranza e fiducia. La musica, in questo senso, attraverso il suo linguaggio universale, riteniamo che rappresenti lo strumento migliore per comunicare emozionalmente la solidarietà e la ripresa. Queste iniziative simboleggiano infatti un nuovo inizio, nonché un valido veicolo promozionale per il nostro territorio che ha ancora tanto da offrire in termini di bellezze naturalistiche, paesaggistiche, culturali, storiche ed enogastronomiche”.
Conclude Silvia Alunni, che ha organizzato, coordinato e presentato la serata: “Visioninmusica è davvero commossa per aver dato supporto, per il secondo anno, ad una manifestazione che coinvolge a livello nazionale le più significative associazioni del mondo del jazz ed artisti, e siamo felici per aver visto gli sforzi realizzati da ognuno di noi premiati da un maggiore coinvolgimento non solo della popolazione locale, ma anche di numerosi giovani venuti da altre parti d’Italia e dagli sponsor, che hanno avuto la sensibilità di credere in tutto questo e di investire nelle nostre terre con concerti di grande valore”.
Appuntamento finale de “Il jazz italiano per le terre del sisma” domenica 2 settembre a L’Aquila.
(Foto e Video Tuttoggi.info Sara Fratepietro e Carlo Vantaggioli)