Un numero unico da chiamare per sollecitare qualsiasi tipo di aiuto. È l’uno-uno-due per distinguerlo dal 112 dei carabinieri. È il Nue, “numero unico di emergenza” che l’Europa da tempo ha chiesto all’Italia. Un centralino unico in grado di gestire e smistare le chiamate di chi ha bisogno dell’ambulanza, dei vigili del fuoco o della forze dell’ordine. La Lombardia è stata la prima ad istituirla nel 2010, poi nel 2015 Roma, Liguria, Piemonte, Sicilia orientale, Trentino e Friuli. Ed ora è il turno dell’Umbria a braccetto con Marche e Toscana, in quell’ottica di Macroregione che sembra più vicina è reale.
Per facilitare l’intervento tempestivo dei mezzi di soccorso, la legislazione comunitaria ha introdotto il Numero unico per l’emergenza 112 (Nue 112), valido in tutti gli Stati, che permette all’operatore di localizzare chi chiama, risparmiando così minuti preziosi. A oggi in Italia è attivo solo in poche regioni ma presto dovrebbe esserlo anche in altre che hanno stipulato protocolli d’intesa con il Ministero dell’Interno. Dall’altra parte del telefono, l’operatore dovrà valutare instantanesmente la tipologia di soccorso necessaria e trasferirla a carabinieri, vigili del fuoco, polizia o soccorso sanitario Niente più 113, 115 o 118, quindi, che in una primavera fare di sperimentazione rimarranno attivi con un trasferimento sin chiamata alla centrale unica.
Misura, questa, che rientra nel protocollo d’intesa con le Marche in un’idea più ampia di macroregione, seguendo l’individuazione di elementi comuni “transfrontalieri” nell’ambito delle strategie per le “aree interne” e la comune volontà di definire le modalità per la realizzazione congiunta di una o più centrali uniche per l’attuazione del numero unico europeo di emergenza 112. Una centrale unica per due regioni che comporterebbe un risparmio di risorse non indifferente e che potrebbe prendere vita già nel 2018.
Ma dalle regioni in cui il numero unico è già attivo arrivano le segnalazioni di qualche disservizio e la carenza di personale. In particolare modo, negli ultimi giorni, le segnalazioni e le richieste di aiuto per gli incendi avrebbe mandato in tilt i centralini dei numeri unici di alcune delle regioni interessate dal servizio.