Anche Magione si mobilita per Riccardo Capecchi, il fotografo castiglionese detenuto in Perù per una controversa accusa di traffico di droga.
Il Consiglio comunale di Magione, città dove Capecchi ha molti amici, dopo una votazione analoga a Castiglione del Lago, ha approvato all’unanimità un documento di solidarietà e sostegno nei suoi confronti.
Il sindaco di Magione, Giacomo Chiodini, ricorda la vicenda di Riccardo Capecchi: “È accusato – per una rocambolesca vicenda che ruota attorno all’intestazione a suo nome di un’auto – di traffico di droga. Si è sempre dichiarato estraneo ai fatti e anche i vari giudici peruviani che si sono occupati del caso non sono mai riusciti in concreto a dimostrare un suo effettivo coinvolgimento. Conoscendo personalmente Riccardo so – come sanno tutti i suoi amici – che questo coinvolgimento è destituito di ogni fondamento”.
“Intanto – tra pandemia, cambio di giudici e riavvio del processo – il tempo passa e Riccardo rimane a Lima, isolato e lontano dai suoi affetti dal maggio 2019. Per fortuna non si trova più incarcerato, ma la sua situazione rimane difficile e precaria”.
Da qui l’appello perché in tanti sostengano la battaglia per la verità sulla vicenda di Riccardo Capecchi, anche aderendo alla raccolta di firme in corso “Il Ministero degli Esteri, attraverso il consolato di Lima ha fatto molto. Ma non basta. Serve l’impegno di ciascuno di noi. Dopo tutto questo tempo Riccardo deve poter rientrare in Italia e partecipare al processo da casa. Rimane in lui la fiducia nella giustizia, ma questa non sembra avere tempi rapidi e modalità ragionevoli”.
“Siamo certi – conclude Chiodini – che Riccardo dimostrerà infine la sua innocenza e presto lo riabbracceremo qui al Trasimeno”.