(Fda)- L'Umbria ha già attivato un piano di accoglienza dei profughi della Libia, che la presidente della regione Catiuscia Marini ha discusso questa mattina con il ministro degli Interni Roberto Maroni al Viminale, in un incontro cui hanno preso parte i rappresentanti delle regioni, delle provincie e dei comuni italiani, per organizzare un piano nazionale di accoglienza dei cittadini provenienti dai Paesi del Nord Africa.
“La nostra Regione ha già avviato contatti con le rappresentanze regionali di Anci (Associazione dei Comuni) e Upi (Unione delle Province) e la Caritas per definire un piano di accoglienza dei profughi che eventualmente dovessero dalla Libia raggiungere il nostro Paese. Di fronte ad una emergenza umanitaria l’Umbria è dunque disponibile e pronta a fare la sua parte”, ha detto la Marini nell'incontro, concluso da poche ore. La Marini nell'incontro ha dichiarato di condividere la proposta avanzata da Maroni di affrontare l'emergenza profughi, per la quale il ministro prevede l'arrivo di circa 50 mila persone, con la partecipazione solidale di tutte le regioni italiane.
“Al Ministro – ha detto la presidente – ho voluto riconfermare la piena disponibilità della nostra regione a rapportarsi con il governo in spirito di leale collaborazione istituzionale, soprattutto di fronte al rischio di una pesante emergenza umanitaria che potrebbe riguardare migliaia di cittadini libici in fuga dal loro paese dove allo stato di rivolta interna si è aggiunto l’intervento militare della coalizione internazionale”.
Secondo l'intervento della Marini, l’accoglienza dei profughi dovrà essere gestita in maniera diffusa nel territorio regionale, evitando la creazione di luoghi di costrizione: “Nel caso di cittadini provenienti dalla Libia si tratterebbe, infatti, di persone che avanzerebbero legittimamente richiesta di asilo politico e per questo autorizzati a circolare liberamente sul territorio della nazione che li ospita”.
“Abbiamo tutte le potenzialità -ha detto la Marini- per poter accogliere degnamente gli eventuali profughi e condivido l’appello del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a dimostrare unitariamente, come Italia, solidarietà sia verso i profughi che verso le comunità, come quella di Lampedusa, sottoposte ad una fortissima pressione a causa dei continui flussi di migranti e costrette a fronteggiare una difficilissima emergenza”.