“Prendiamo atto del fatto che sei un omofobo infame e che piazzale Loreto è ampia”. Quel piazzale Loreto dove “l’antifascista” da tastiera vorrebbe riunire gli ex compagni civici, ed oggi come cani e gatti nel gruppo misto, Claudio Ricci e Sergio de Vincenzi, per aver sollevato il caso del test che doveva essere diffuso nelle scuole nell’ambito di un progetto contro il bullismo omofobico e le discriminazioni di genere. Un test che proprio de Vincenzi aveva definito “omofobometro”. E la cui distribuzione ai ragazzi di terza media e delle classi quarte superiori è stato bloccato per l’intervento del ministro Bussetti sull’Ufficio scolastico regionale.
Oltre agli insulti e alle minacce del sedicente “antifascista”, De Vincenzi sulle pagine social ha però ricevuto anche molte attestazioni di solidarietà ed inviti a proseguire nel contrastare il test. Ed il plauso del senatore di Fratelli d’Italia Franco Zaffini.
“Se non fosse intervenuto il ministro Bussetti?” si chiede intanto De Vincenzi. Che lamenta “l’assordante silenzio” sulla vicenda della dirigente dell’Ufficio scolastico regionale dell’Umbria Antonella Iunti e della Garante regionale per l’infanzia Maria Pia Serlupini.