Ancarano di Norcia ricorda la Grande Guerra con l’obiettivo di recuperare il monumento ai caduti del piccolo paese terremotato.
Continua infatti l’impegno della Comunanza agraria e della Pro loco di Ancarano, la frazione nursina che, nonostante il duro colpo inferto dal sisma del 2016, non ha mai smesso di provare a salvaguardare la propria memoria storica e le proprie radici.
Grazie al Cesvol è stato infatti pubblicato il libro “Ancarano ricorda la Grande Guerra”, curato da Rita Chiaverini, nell’ambito di un progetto più ampio finalizzato a recuperare e restaurare il monumento ai Caduti e il piccolo viale della Rimembranza che dai ruderi della chiesa parrocchiale di San Benedetto arriva fino al cimitero. Vennero realizzati per ricordare i 15 Caduti e dispersi della frazione all’indomani del Primo conflitto mondiale che in quattro anni di combattimenti cancellò una intera generazione superando per drammaticità e complessità ogni esperienza bellica precedente.
Il libro è stato recentemente presentato a Perugia nell’ambito della rassegna ‘Umbria Libri 23 – scritture d’autunno’ e, appena possibile, verrà presentato anche ad Ancarano. “L’idea della pubblicazione – ricorda Adelindo Capparelli, coordinatore del progetto WW1 – è nata nel 2019 quando la Comunanza e la Pro Loco di Ancarano, insieme al consorzio BIM, hanno ripristinato sugli alberi del Viale della Rimembranza le targhette con i nominativi dei Caduti andate perse con il passare del tempo. Grazie alla ricerca storica negli archivi è stato possibile ricostruire le schede biografiche di ogni soldato ma anche notizie sulla vita sociale, economica e istituzionale del territorio dell’Alta Valnerina nei primi anni del Novecento”.
Il monumento ai Caduti e il Viale della Rimembranza necessitano di urgenti lavori di restauro: Venanzo Santucci, presidente della Pro Loco, e Romeo Canali, presidente della Comunanza Agraria, si sono attivati da tempo per reperire i fondi necessari per il loro recupero attraverso progetti specifici volti alla tutela della vestigia della Grande Guerra che, in base alla cosiddetta legge Monticone, la n. 78 del 2001, sono considerate beni culturali a tutti gli effetti. Con l’aiuto delle famiglie, inoltre, si stanno raccogliendo le testimonianze di quegli anni (fotografie, lettere, diari, cartoline, oggetti) con l’obiettivo di realizzare un piccolo museo per non dimenticare, a distanza di oltre cento anni, quell’immane conflitto ma soprattutto per trasmettere alle generazioni future il valore assoluto della pace e della solidarietà.