Amministratore unico Ase, Cao resterà fino a revoca - Tuttoggi.info

Amministratore unico Ase, Cao resterà fino a revoca

Carlo Ceraso

Amministratore unico Ase, Cao resterà fino a revoca

Nessun limite temporale, lo dice una circolare della Funzione pubblica. Malumori nel centrodestra e centrosinistra
Sab, 25/08/2018 - 13:54

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L’incarico di amministratore unico a Giovanni Cao è stato conferito fino a revoca. Per le società controllate dagli enti pubblici, la normativa vigente, infatti, non prevede limite temporale per le cariche di governo ma solo per incarichi dirigenziali o direttivi (tutti quelli che implicano la direzione di uffici e la gestione di risorse umane)”. Il Comune di Spoleto precisa così che l’incarico di amministratore della controllata assegnato nei giorni scorsi non è soggetto a vincoli di durata temporale.

La vicenda, come si ricorderà, aveva suscitato più di una perplessità tra la minoranza, dopo che l’incarico era stato affidato a titolo oneroso (17mila euro l’anno) attesa la posizione di pensionato dell’ingegner Cao. Un aspetto che andava contro i dettati della Legge Madia che prevede per il personale in quiescenza, sia esso pubblico che privato, la gratuità della prestazione.

La delibera, dopo la sua pubblicazione sul sito istituzionale dell’ASe, era stata corretta a tempo di record sanando il vizio. Il Comune ieri ha ribadito “la gratuità dell’incarico di Cao” disponibile quindi a proseguire il mandato senza emolumenti.

Restava qualche ombra sulla durata dell’incarico atteso che sia la Legge 114/2014, sia la modifica intervenuta con la L. 124/2015, fissa la durata di un anno per “gli incarichi dirigenziali e direttivi”; dubbi che, pur senza citare la fonte normativa, il Comune spazza via con la precisazione battuta ieri pomeriggio ai quotidiani locali.

Che quello di amministratore sia un incarico dirigenziale/direttivo è stato ribadito anche da una recente sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione, la 1545 del gennaio 2017 le quali, intervenute a dirimere una questione sul rapporto di lavoro che si instaura per un amministratore

, hanno sancito che “l’amministratore è il vero egemone dell’ente sociale” e a questo “spetta in via esclusiva la gestione dell’impresa, con il solo limite di quegli atti che non rientrano nell’oggetto sociale….se è amministratore unico ha sia il potere di gestione, sia quello di rappresentanza”.

Dunque, su cosa si basa la convinzione del Municipio? Fonti comunali che preferiscono mantenere l’anonimato, assicurano che “una Circolare della Funzione pubblica ha chiarito la vicenda”. Da una ricerca su internet, in effetti, si scopre che con Circolare n. 4 del 10 novembre 2015, registrata dalla Corte dei Conti il 7 dicembre successivo, la stessa ministra Madia aveva corretto il tiro: “…per gli organi di studio o consulenza, nonché per le cariche in organi di governo delle amministrazioni e degli enti da esse controllate, detto limite (1 anno, n.d.a.) non è più operante, ferma restando la gratuità. …L’eliminazione del limite annuale e del divieto di proroga o rinnovo riguarda gli incarichi conferiti successivamente alla data di entrata in vigore della legge 124/2015, ovvero a partire dall’agosto 2015”.

E ancora: “come già indicato nella circolare 6/2014 per lavoratori collocati in quiescenza si intendono esclusivamente i lavoratori dipendenti e non quelli autonomi” qual è appunto l’ingegnere Cao la cui posizione è da inquadrarsi quale “libero professionista”.

La vicenda, gaffe a parte sugli emolumenti, può considerarsi conclusa, almeno sotto il profilo amministrativo. Politicamente invece la nomina dello stimato ingegnere, indicato al sindaco De Augustinis dal M5S, è destinata ad alimentare ancora malumori: da una parte Fd’I e Lega che avrebbero preferito un nominativo indicato dalla maggioranza; dall’altra il centrosinistra indisponibile a continuare il dialogo con i pentastellati che con la nomina dell’amministratore unico assurgono di fatto a forza di sostegno esterno della giunta cittadina.

© Riproduzione riservata

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