Nella sala del consiglio comunale si è tenuta, nella mattinata di venerdì 7 febbraio, la conferenza stampa di Rifondazione comunista di San Giustino sulle prossime elezioni comunali. Erano presenti alla conferenza la Segretaria del Circolo Elisabetta Sgrignani, l'Assessore Comunale Massimiliano Manfroni e il Segretario Provinciale di Perugia Enrico Flamini.
La Segretaria Sgrignani ha dichiarato: “I dieci anni dell’amministrazione Buschi, anche grazie al ruolo svolto dalle nostre rappresentanze in giunta, hanno positivamente conseguito, tra gli altri, l’obiettivo fondamentale del mantenimento dello stato sociale locale. Un obiettivo in controtendenza, considerate le finanziarie dei governi Berlusconi, Monti e Letta-Alfano, è la fase di crisi economica e sociale che attraversa il nostro territorio. Inoltre, sempre in controtendenza con le politiche nazionali, l’azione amministrativa sugli investimenti nel nostro Comune ha avuto come priorità le scuole e il patrimonio pubblico esistente, consegnando alla cittadinanza un bilancio sano nonostante i vincoli del Patto di stabilità. La strada migliore per favorire una nuova partecipazione e per affrontare il tema delle alleanze e delle candidature è quella del confronto su una solida e forte base programmatica“.
Proprio sul programma è intervenuto l'assessore Manfroni: “Noi pensiamo che serva un progetto politico innovativo, una nuova visione di San Giustino in grado di mobilitare intelligenze e passioni. San Giustino come città dei diritti: per questo proponiamo la definizione di un piano sociale e del lavoro che permetta alla comunità di uscire dalle proprie insicurezze, determinate dalla crisi, dalla difficoltà nella ricerca del lavoro, di arrivare a fine mese, attraverso un'azione capace di ridisegnare i nuovi bisogni. Proponiamo un’idea di socialità, di cultura, un progetto di “bellezza” che parta dalla riappropriazione del territorio e dei beni comuni, che parta da una nuova viabilità e da un nuovo arredo urbano per mettere in campo anche un modello di sviluppo fondato sull’economia sociale di territorio. Proponiamo di aderire a “rifiuti zero”, di abbandonare la politica delle grandi opere, a partire dalla E78; di riqualificare gli spazi pubblici attraverso l'autorganizzazione popolare; riteniamo che sia necessario abbandonare pratiche di ulteriore consumo del territorio, così come è urgente ridefinire una più equa e giusta tassazione locale e i rapporti con le aziende municipalizzate per dare alla cittadinanza servizi più convenienti ed efficienti”.
Il Segretario Provinciale Flamini ha poi proseguito sostenendo che “sulla centralità dei programmi possiamo definire una coalizione politica e sociale a partire dalle organizzazioni che hanno dato il loro contributo nel governo del territorio e che oggi si rimettono in discussione nella consapevolezza della propria non autosufficienza. La nostra è quindi una proposta aperta e senza esclusioni nel campo delle forze politiche democratiche, progressiste e di sinistra. La nostra è una proposta per la creazione di un programma e di una lista aperti, democratici e partecipativi per e con quei cittadini che intendono aprire una nuova speranza, anche con il contributo del quadro politico che ha governato San Giustino. Per aprire una nuova fase è necessaria appunto l'inclusione, non l'esclusione. Noi siamo per la sfida, per il progetto. Ecco perché pensiamo ad un programma e ad una lista che si costituiscano dal basso, con l’iniziativa pubblica, con la partecipazione, con l'articolazione e la complessità della nostra comunità; dobbiamo avere la forza e l'autorevolezza per chiamare a parteciparvi e a sostenere questo percorso prima di tutto i semplici e singoli cittadini, ma anche tutte le associazioni e le forze organizzate che lo vogliono. L'obiettivo centrale in queste elezioni per noi resta quello di una proposta di governo del territorio capace di proseguire le buone pratiche e di aggredire quell'austerità che rischia di mettere in discussione la coesione sociale di San Giustino. In tempi di crisi e di questione sociale, come oggi, per respingere populismi o certa destra che si reinventa società civile solo in tempi di elezioni, è progressista ogni prospettiva che unisce e non divide“.
Infine sulle primarie: “Su queste basi, in caso di accordo politico e programmatico, accogliamo la proposta avanzata dal Partito Democratico di indire primarie di coalizione. Le primarie di una coalizione politica e sociale possono essere davvero uno strumento per sancire un cambio di passo nelle pratiche della politica, fondato su una discussione e su un confronto rispetto a idee, contenuti e programmi. Trasparenza, legame con la comunità e democrazia sono per noi le parole chiave di questa possibilità, per cogliere la spinta che viene dalla società e per ricostruire un legame vero con i cittadini di San Giustino. Per questo, dopo aver verificato programmi e coalizione, la sinistra anche a San Giustino avrà il suo candidato. Questo è e sarà possibile perché Rifondazione comunista ha da tempo lavorato per un percorso politico comune della sinistra, di tutte quelle formazioni politiche e sociali che, variamente organizzate, si pongono la necessità politica di costruire una sinistra ancora più forte ed incisiva che possa trovare la sua rappresentanza plastica nella lista e nel futuro governo locale“.
Amministrative San Giustino, il circolo Prc su passato, presente e futuro
Ven, 07/02/2014 - 17:10