Terni

Amministrative Terni, Latini apre il cantiere e si ricandida. Pd: “Quattro anni di occasioni perse”

Si apre con un anno di anticipo il cantiere per le Amministrative a Terni (si voterà infatti nel 2023). Ad inaugurarlo, nei giorni scorsi, il sindaco Leonardo Latini, che partecipando ad una trasmissione televisiva ha annunciato la sua disponibilità a proseguire quello che ha cominciato. Una disponibilità anticipata anche durante la conferenza stampa del progetto dello stadio – clinica. Una eventualità sulla sua nuova corsa, che ha fatto insorgere il Partito democratico, dal quale emerge una bocciatura senza appello all’operato dell’attuale giunta.

La bocciatura del Pd

Con una presa di posizione unitaria, firmata dal segretario regionale, da quello provinciale e comunale del Pd, Tommaso Bori, Fabrizio Bellini e Pierluigi Spinelli. “Le dichiarazioni del sindaco, in occasione della presentazione di alcuni progetti di soggetti privati, evidenziano la totale mancanza di programmazione e di progettazione di una giunta comunale litigiosa che ha visto nel corso di questi quattro anni di legislatura ben venticinque cambi di casacca in Consiglio Comunale e sei cambi di Assessori; quattro anni in cui il declino della città è aumentato, le risorse pubbliche come quelle relative al quartiere est della città sono andate perdute, o perse occasioni importanti di innovazione della città come avrebbe dovuto essere il completamento dei progetti di Agenda Urbana“.

Governo maldestro

In questo quadro i dem si chiedono “su quali basi si pensa di continuare a governare maldestramente la città? Solo su alcune iniziative dei privati il cui esito in taluni casi è tutto da scrivere sia dal punto di vista giuridico che politico. Non bastano le innumerevoli politiche degli annunci cui assistiamo periodicamente, a partire dal tema delle infrastrutture, basti pensare che da sette anni è ferma la progettazione della bretella di San Carlo finanziata dalla precedente Giunta regionale o del collegamento della base logistica alla rete ferroviaria nazionale, o ancora non basta affidarsi ad una iniziativa privata nel campo della sanità, mentre l’ospedale pubblico va a rotoli“. 

Quale visione per il futuro?

Per i dem serve un bilancio dei quattro anni “e chiarire alla città qual è il progetto e la visione ci si intende confrontare per il governo della città in vista dell’appuntamento elettorale del 2023. Salutiamo con favore l’interesse manifestato da parte di alcuni importanti imprenditori, che si dicono pronti ad investire in questo territorio proprio quando, anche le multinazionali, tornano a dare centralità all’industria ternana. Ma questa intraprendenza non può e non deve sostituire il ruolo di governance delle politiche territoriali che deve essere invece svolto delle istituzioni. Non solo per il ruolo di rappresentanza istituzionale e politica che spetta a chi amministra, su cui la comunità ternerà ad esprimersi, ma anche per garantire uno sviluppo solidale, sostenibile e concreto del territorio, e così da garantire un’adeguata agibilità a chi vuole investire sulla città con piani coerenti e compatibili sia sul piano socio-economico che amministrativo“.

La correttezza del rapporto pubblico – privato

I dem richiamano ad un rapporto di corretta collaborazione tra pubblico e privato. “Sui grandi temi legati allo sviluppo – dicono – come quelli dell’acciaio e dell’idrogeno, ci sfugge quale ruolo stiano realmente svolgendo le istituzioni comunali e regionali. Da un lato il Comune parla di idrogen Valley con Terni punto di riferimento per la produzione di idrogeno green, dall’altro la Giunta regionale presenta progetti per la produzione di idrogeno in altre città dell’Umbria. Qual è la governance messa in atto dalle nostre istituzioni per tracciare la linea dello sviluppo e dell’innovazione, sul fronte delle infrastrutture, della logistica, dei collegamenti, sull’acquisizione di fondi dal PNRR e sulle altre misure che potrebbero portare in Umbria e a Terni ingenti finanziamenti? Non possono essere certamente portati a bilancio positivo di questa amministrazione l’ipotesi del rifacimento dello stadio correlato ad investimenti privati la cui percorribilità è all’esame della Regione, o l’ipotesi di project financing per la costruzione del nuovo ospedale che finirebbe per consegnare nelle mani di finanziatori privati la sanità pubblica ternana e gli appalti pubblici correlati, per giunta senza che di tutto questo si trovi traccia nel PNRR ne nel Piano sanitario regionale”. 

L’Agorà sull’acciaio

L’unica certezza, al momento, sono i risultati di una pessima amministrazione che ha perso grandi occasioni di finanziamento pubblico e la possibilità di acquisire nuove risorse da bandi nazionali a causa di evidenti inadeguate scelte politico-progettuali  (impiantistica sportiva – edilizia residenziale pubblica). Per questo crediamo che sia giunto il momento della chiarezza cosi da poter continuare a lavorare davvero, nel rispetto dei ruoli, nell’interesse generale. Per parte nostra, il Partito democratico, a partire dall’Agorà sull’Acciaio, lavoreremo per mettere insieme una coalizione e un progetto politico alternativi, capaci di delineare la Terni del futuro; una Terni città contemporanea innovativa e digitale, una Terni in cui l’Acciaio e l’idrogeno possano dare una spinta allo sviluppo, dove la cura dell’ambiente e del territorio diventino protagonisti dello sviluppo e dove il tessuto sociale torni ad essere solidale”.