Categorie: Cronaca Perugia

Ammanettato evade dalla questura e si dilegua tra la folla della fiera dei morti

Scappa al momento dell’arresto, lo prendono e poi evade ammanettato dal piazzale della questura e si dilegua tra la folla di Pian di Massiano durante la Fiera dei Morti. Lo riacciuffano 24 ore dopo gli stessi agenti ai quali era scappato, una nuova “movimentata” operazione antidroga della Sezione Criminalità Diffusa della Squadra Mobile che si è conclusa con l’arresto di due tunisini e di un pregiudicato italiano di origine calabresi.

La prima fuga – L’indagine è scaturita a seguito dei servizi di “appostamento” effettuati venerdì scorso nella zona della Stazione di Fontivegge nel corso dei quali la polizia ha notato due maghrebini cedere alcune dosi ad una tossicodipendente; gli agenti bloccavano la giovane, arrivata da Siena in città per rifornirsi di eroina di cui è consumatrice abituale. Gli stranieri, notata la polizia, sono però scappati non pensando che gli agenti avessero riconosciuto uno di loro. Era Walid Tibini classe ’87, cittadino tunisino, già tratto in arresto per fatti analoghi ed attualmente sottoposto all’obbligo di firma in questura.

Lo hanno aspettato in questura – Pertanto gli agenti, hanno deciso di attendere che l’indomani lo straniero si presentasse in questura; difatti sabato pomeriggio quando lo straniero è arrivato per la firma è stato sottoposto a fermo per il reato di spaccio di stupefacenti in concorso con ignoti.

La richiesta di visita medica – Disposto il trasferimento in carcere, per ordine del pm di turno, e affidato in custodia ad un equipaggio della volante il tunisino, ha iniziato a lamentare sofferenze fisiche tali da richiedere assistenza medica; veniva pertanto accompagnato in ospedale dove gli è stata diagnosticata una frattura a una costola e gli sono state medicate alcune escoriazioni e contusioni procuratesi nella fuga del giorno prima.

L’evasione – Successivamente il tunisino, quando stava all’ interno del piazzale della Questura per essere trasferito a Capanne, fingendo un malore improvviso ha fatto avvicinare a sé gli agenti, quindi repentinamente li ha strattonati dandosi, pur se ammanettato, a precipitosa fuga, riuscendo così ad attraversare il varco carraio e a far perdere le proprie tracce all’esterno dell’edificio in direzione del deposito Apm ove si dileguava tra gli ingorghi e la confusione creata dai frequentatori della Fiera dei Morti.

Le ricerche del fuggitivo – Immediatamente attivate le ricerche del fuggitivo che, per evitare di suscitare momenti di panico tra la folla presente tra gli stand della Fiera,sono state eseguite da agenti in borghese. L’oscurità e la confusione nelle aree esterne delle questura hanno comunque favorito la fuga dello straniero che non è stato ritrovato; si attivavano allora le ricerche nel Centro Città con l’ausilio delle altre forze di polizia.

La task force – Richiamando in servizio tutto il personale disponibile, si “posizionavano” delle “vedette” nei punti strategici del Centro Storico; l’attività ha dato i frutti sperati e domenica sera, verso le ore 19, lo straniero è stato notato in via Ripa di Meana a bordo di una Y10 guidata da un italiano. Via radio convergevano sul posto quattro equipaggi della Squadra Mobile e tre Volanti che, in via del Giochetto, bloccavano l’auto ed impedivano un ulteriore tentativo di fuga dello straniero, che unitamente ad un connazionale era sceso dal veicolo tentando di nuovo di fuggire a piedi .

L’arresto- Tutti e tre venivano condotti in Questura ed il fuggiasco è stato arrestato per i reati di evasione e resistenza dagli agenti della squadra mobile e dallo stesso equipaggio delle volanti da cui era fuggito sabato pomeriggio.

A casa del complice le manette nel water – Il connazionale A. G. del ’85, che era in auto con lui, veniva tratto in arresto per favoreggiamento personale, resistenza nonché in esecuzione di un ordine di carcerazione per cumulo pene al quale si era sottratto di recente; peraltro nella sua abitazione sono state rinvenute, all’interno del water del bagno, le manette aperte con cui era scappato il Tibini. Il terzo, un pluripregiudicato italiano, C. C. nato a Catanzaro nel ’72, residente a Perugia da anni, proprietario ed autista dell’auto Y10 è stato tratto in arresto per favoreggiamento personale; tutti e tre in tarda serata sono stati accompagnati a Capanne.