Standing ovation. E non sarebbe potuto essere diversamente. Il successo, annunciato, dell'Orchestra e del Coro Sinfonico Verdi di Milano, ha fatto registrare il tutto esaurito all'Auditorium San Domenico di Foligno. Un evento che gli Amici della Musica hanno portato in città ospitando proprio quel Requiem di Giuseppe Verdi che la prestigiosa compagine musicale aveva suonato nel concerto straordinario per il 150°dell'Unità d'Italia alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Stesso organico e stessa bacchetta, quella dello straordinario, giovanissimo direttore d'orchestra Jader Bignamini, un talento, una rivelazione che a soli 35 anni – sorprendente vederlo provare in jeans e sneakers –ha raggiunto il podio di una delle più importanti istituzioni musicali del mondo.
“È un'emozione grande – ha annunciato Ambretta Ciccolari-Micaldi presidente dell'associazione folignate -. Mai l'Auditorium aveva ospitato un organico così importante e grandioso, ne siamo onorati. E siamo felici di chiudere con una presenza tanto eccezionale il progetto sul Risorgimento che ha coinvolto insegnanti e studenti degli Istituti superiori della città, coordinato dal professor Gianfranco Faramelli, reso possibile dalla collaborazione con Fondazione e Cassa di Risparmio di Foligno. Un grazie a tutti e un grazie a LaVerdi per un concerto così intenso e importante”.
Imponente sul palco, LaVerdi con i suoi 160 elementi tra orchestrali e coro, quest'ultimo diretto da Erina Gambarini, ha catturato un pubblico concentrato, attentissimo, preso dalla forza di un concerto che appartiene alla storia della musica, potente, profondo che Giuseppe Verdi volle scrivere per la morte di Alessandro Manzoni.
Una Messa da Requiem che tocca le vette altissime di un lirismo intenso e terreno. Perfetto l'equilibrio tra voci, coro – portentoso, emozionante – e musica tenuto dal direttore Bignamini. Vibranti, solide, incisive, raffinate le voci dei quattro solisti, nomi già notissimi al pubblico e alla critica internazionale. Dalla soprano Chiara Angella, allieva di Pavarotti, alla mezzosoprano Rossana Rinaldi. Nomi celebri anche per le voci maschili, il tenore, il messicano Jesùs Leon e il basso Paolo Pecchioli. Un'esplosione di emozioni, di suggestioni, soprattutto nei momenti attesissimi del Dies Irae che ha tenuto il teatro con il fiato sospeso.
Fino all'applauso finale, fragoroso che avrebbe voluto trattenere lì quel palco impreziosito come non mai da musicisti e cantanti straordinari. Tra il pubblico, giunto un po' da tutta l'Umbria, non è voluto mancare anche un amico della città, l'attore Elio Pandolfi, seduto accanto all'assessora all'istruzione del comune di Foligno Rita Zampolini. Da lei grande apprezzamento per il progetto sul Risorgimento “Identità e coscienza nazionale nella cultura musicale italiana della prima metà dell'Ottocento” che qui si chiudeva, preceduto il giorno prima dalla conferenza di un altro nome eccellente della cultura italiana, Quirino Principe. “Proposte di così alto livello – ha dichiarato – hanno il grande merito di avvicinare i giovani alle più significative espressioni della nostra cultura”. E gli applausi, durati qualche minuto, scroscianti, hanno coinvolto anche i ragazzi affascinati dalla musica, dall'eccezionalità dell'organico, ma forse anche dalla giovane età del bravissimo direttore Bignamini. Che si tratti di una nuova “giovine Italia”?
AMICI DELLA MUSICA FOLIGNO: GRANDE SUCCESSO PER IL “REQUIEM DI VERDI” DELL'ORCHESTRA SINFONICA GIUSEPPE VERDI DI MILANO
Mer, 01/06/2011 - 11:02