Categorie: Istituzioni Umbria | Italia | Mondo

Ambiente, sui fiumi della Valnerina, il punto in I^ Commissione provinciale

Regolamentare le competenze tra i vari enti, snellire le procedure burocratiche, individuare gli strumenti normativi: questi i tre punti indicati dal presidente della Prima Commissione consiliare di Perugia Massimiliano Capitani (Pd) per affrontare la questione inerente la manutenzione dei fiumi della Valnerina. L’argomento è stato affrontato nell’ultima seduta della commissione alla quale hanno partecipato i sindaci ed amministratori dei Comuni della zona (Sant’Anatolia di Narco, Scheggino, Preci, Cerreto di Spoleto, Poggiodomo e Sellano).

La riunione si è resa necessaria per fare il punto dello stato dell’arte a seguito degli eventi alluvionali che hanno interessato negli ultimi anni l’Italia e l’Umbria. I principali problemi sollevati dai primi cittadini ed amministratori della zona riguardano la presenza ingombrante di alberi ad alto fusto lungo le sponde fluviali che, a seguito della scarsa manutenzione ed in presenza di forti precipitazioni meteorologiche, cadono all’interno dell’alveo dei fiumi rappresentando un pericolo reale per la sicurezza dei cittadini e delle abitazioni. Parallelamente, è stato riferito in commissione, si registra una difficoltà oggettiva per la loro rimozione anche da parte di soggetti privati che volessero intervenire preventivamente lungo le sponde, necessitando di numerose autorizzazioni da parte di enti diversi e con un costo esponenziale dovuto alla sistemazione delle sponde a seguito di eventi calamitosi. A ciò ha fornito una risposta l’assessore provinciale con delega all’Idraulica Domenico Caprini il quale ha messo in evidenza che “esiste un riferimento normativo regionale che prevede un bando attraverso il quale i soggetti privati possono eseguire, attraverso una procedura più snella, lavori di manutenzione spondale trattenendo il legname di risulta come compenso”.

L’ingegner Gianluca Paggi, dirigente servizio Idraulica della Provincia, ha specificato la necessità di rimodulare il bando stesso per le peculiarità della zona in oggetto poiché interessata da numerosi vincoli ambientali. Il primo cittadino di Sant’Anatolia di Narco Tullio Fibraroli ha parlato del “Nera quale fiume importante, affluente del Tevere le cui problematiche affondano le radici da tempi lontani. Da qualche tempo – ha aggiunto – con l’avvento dei numerosi vincoli ambientali le problematiche sono aumentate. Periodicamente – ha sottolineato il primo cittadino – si notano grandi alberi caduti nell’alveo a cui fa da contraltare una confusione di ruoli su chi debba intervenire per la loro rimozione”. Il sindaco di Scheggino Carlo Valentini nel suo intervento ha tenuto a precisare che “le decisioni riguardanti il territorio devono essere prese da chi il territorio lo conosce e lo vive”. Giovanna Forti, alla guida di Cerreto di Spoleto, ravvisa la necessità di un documento per far sì che il cittadino che voglia aiutare la comunità possa farlo senza per questo incappare nella fitta rete della burocrazia. Per il consigliere di Poggiodomo Piero Romano Piergentili “c’è bisogno di un piano con L’Agenzia di Forestazione perché gli operai presenti sul posto conoscono meglio di altri le esigenze del luogo”. Per la Provincia sono intervenuti Giancarlo Carocci che si è scagliato contro gli alberi ad alto fusto, che bisognerebbe abbatterli tutti – ha detto – quanti dimorano lungo il letto del fiume”.

Per Luca Baldelli (Prc) “due sono gli ordini di problemi: la burocrazia e l’inosservanza di privati laddove sono chiamati ad intervenire. Curare il territorio – ha concluso – consente di risparmiare molte risorse”. Enrico Bastioli (Socialisi Riformisti) ha parlato dell’esigenza di “produrre un documento per chiarire, una volta per tutte, di chi sono le competenze. Sarebbe stato opportuno – ha sottolineato – che alle comunità Montane fossero state date le competenze delle Unioni di Comuni”. Per Giampiero Fugnanesi (Comunisti italiani) “è giunta l’ora che gli enti parlino tra di loro e costituire tavoli permanenti su queste materie. Il primo obiettivo – ha concluso – è tenere pulite le sponde dei fiumi”. “Moriremo di burocrazia – è stata l’affermazione di Bruno Biagiotti (Forza Italia) – se si continua ad intervenire solo in caso di emergenza, a seguito di eventi eccezionali. Nei bilanci dell’ente – ha denunciato – in dieci anni non ho mai visto fondi per la manutenzione straordinaria delle sponde dei fiumi”. Al termine dei lavori il presidente Capitani ha annunciato che convocherà una nuova seduta alla quale inviterà nuovamente i sindaci dei territori insieme agli assessori regionali Fernanda Cecchini e Silvano Rometti per individuare un percorso operativo.