Trasporto pubblico ed attenzione all’ambiente, l’Istat mette in fila i capoluoghi di provincia italiani. Un “derby” a due in Umbria: Perugia e Terni. Vediamo nel derby “green” e della sostenibilità chi la spunta, voce per voce.
Perugia sopravanza Terni per disponibilità di reti di trasporto pubblico (considerando bus e minimetro): nel capoluogo regionale si può contare su un sistema di 83,9 kmq ogni 100 kmq di superficie comunale. Nella città dell’acciaio l’indice resta a 65,7 kmq. Il dato, va precisato, non tiene però conto degli ultimi interventi.
Perugia è molto avanti anche per quanto riguarda i posti per le auto in sosta nei cosiddetti parcheggi di corrispondenza, situati cioè nei pressi di stazioni o fermate del trasporto pubblico: 24,3 ogni mille vetture circolanti, contro i 14,6 disponibili a Terni.
Il trasporto pubblico locale a Perugia, nel 2016 (ultimo anno disponibile) ha fatto viaggiare 21 milioni e mezzo di passeggeri (cioè 129,2 passeggeri per abitante, dato che ovviamente lo stesso abitante, infatti, può prendere più volte i mezzi pubblici nel corso dell’anno); a Terni si sfiorano i 4 milioni e mezzo (quota 40,4 per ciascuna persona che vi risiede). Perugia avanti anche nei posti offerti per km sui mezzi del traporto pubblico locale: 2,4 contro 1,5 di Terni. La città dell’acciaio supera però Perugia (anche se di un punto decimale) nella velocità commerciale media calcolata per il trasporto pubblico locale.
Terni è invece avanti nella non certo invidiabile classifica dei giorni in cui si è superato i livelli di guardia del Pm10 nell’aria: quattro volte gli “sforamenti” registrati a Perugia. Certo, conformazione del territorio ed alta concentrazione di fabbriche non aiutano a liberarsi dallo smog provocato dalle auto.
Eppure, i ternani nel derby con Perugia possono vantare una bella vittoria: hanno a disposizione molto più verde pubblico, oltre 150 mq per abitante a Terni, contro i 61 di cui può disporre un perugino.